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Jingo

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2007 11:51
26/01/2007 11:51
 
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Messaggio recuperato: redatto da Selven.

Era una notte senza luna, buona per gli scopi di Solido Jackson.
Era a pesca di Calamari Curiosi, cosi detti perché, come calamari, erano curiosi. Cioè, la loro curiosità era la cosa curiosa su di loro.
Subito dopo essere diventati curiosi per la lanterna che Solido aveva appeso sopra la poppa della barca, cominciarono a diventare curiosi sul fatto che vari di loro sparivano improvvisamente in cielo con uno spruzzo.
Alcuni di loro diventarono curiosi – molto brevemente curiosi - persino sulla cosa pungente e tagliente che veniva molto rapidamente verso di loro.
Il Calamaro Curioso era estremamente curioso. Purtroppo, non era molto bravo a fare i collegamenti.
Era un viaggio molto lungo fino a questa zona di pesca, ma per Solido il viaggio era solitamente fruttuoso. Il Calamaro Curioso era molto piccolo, inoffensivo, difficile da trovare e stimato dai conoscitori per avere il sapore più ripugnante fra tutte la creature del disco. Ciò li rendeva molto richiesti in un determinato genere di ristorante in cui chef altamente specializzati cucinavano, con grande cura, piatti che non contengono traccia del calamaro qualunque.
Il problema di Solido Jackson era che quella sera, una notte senza luna nella stagione di deposizione delle uova, quando il calamaro era particolarmente curioso su tutto, sembrava che lo chef avesse lavorato sul mare in se.
Non c'era un singolo bulbo oculare interessato in vista. Non c'era nessun altro pesce e solitamente ce n'erano alcuni attratti dalla luce. Niente attirava l’attenzione. Stavano procedendo velocemente in linea retta attraverso l'acqua.
Posò il suo tridente e andò all'altra estremità della barca, dove suo figlio Les stava fissando il mare alla luce di una torcia.
"Niente in mezz'ora" disse Solido.
"Sicuro che siamo nel punto giusto, padre?"
Solido squadrò l'orizzonte. C'era una vaga luminosità nel cielo ad indicare la città di Al-Khali, sul litorale Klatchiano. Girò su se stesso. Anche l'altro orizzonte era illuminato, dalle luci di Ankh-Morpork. La barca ondeggiava delicatamente a metà strada fra i due.
"Sicuro che ci siamo" disse, ma la certezza scivolava via dalle sue parole.
Poiché il mare era calmo. Non sembrava giusto. La barca oscillò un poco, ma quello dipendeva dal loro movimento, non dal movimento delle onde.
Sembrava presagire una tempesta. Ma le stelle scintillavano morbidamente e non c'era una nube in cielo.
Le stelle scintillavano anche sulla superficie dell'acqua. Il che non si vedeva spesso.
"Dobbiamo andarcene da qui" disse Solido.
Les indicò la vela lenta. "Come, stiamo andando senza vento, Padre?"
Fu allora che sentirono lo spruzzare dei remi.
Solido, osservando a lungo, notò saltar fuori la figura di un'altra barca, che si dirigeva verso di loro. Afferrò il suo gancio.
"Io so chi siete, bastardi ladroni stranieri!"
I remi si arrestarono. Una voce tuonò sopra l'acqua.
"Possiate essere consumati da mille diavoli, voi dannati!"
L'altra barca scivolò più vicino. Sembrava straniera, con degli occhi dipinti sulla prua.
"Avete pescato tutto? Prenderò il mio tridente da voi, avanzi di schiuma qual siete!"
"La mia scimitarra al vostro collo, sporco figlio di una cagna persuasiva!"
Les osservò al di là del bordo. Piccole bolle frizzavano sulla superficie del mare.
"Padre?" disse.
"C'è Arif il Grasso là fuori!" schioccò suo padre, "Guardalo bene! Viene qua da anni, rubando i nostri calamari, piccolo demonio malvagio e bugiardo!"
"Padre, là c'è --"
"Dategli i remi e butterò giù i suoi denti neri!"
Les poteva sentire una voce dire dall'altra barca, "-- vedi, figlio mio, come quel ladro di pesci clandestino--"
"Fila!" gridò suo padre.
"Ai remi!" gridò qualcuno nell'altra barca.
"Di chi sono i calamari, padre?" disse Les.
"Nostri!"
"Come, ancora prima di prenderli?"
"Sta zitto e rema!"
"Non posso spostare la barca, padre, siamo incastrati a qualcosa!"
"E' profondo cento braccia qui, ragazzo! Cosa c'è cui incastrarsi?"
Les provò a disincagliare un remo dalla cosa che emergeva lentamente dal mare spumeggiando.
"Assomiglia a... un pollo, padre!"
C'era un suono da sotto la superficie. Suonava come una campana o un gong, lento e oscillante.
"I polli non possono nuotare!"
"E' fatto di ferro, papà!"
Solido ruzzolò nella parte posteriore della barca.
Era un pollo, fatto di ferro. Alghe e conchiglie lo ricoprivano e l'acqua gocciolava via, mentre emergeva verso le stelle.
Si trovava su una pertica cruciforme.
Sembrava esserci una lettera su ciascuna delle quattro estremità della croce.
Solido prese la torcia più vicina.
"Cosa --"
Allora agguantò il remo libero e si sedette a lato del figlio.
"Rema come una furia, Les!"
"Cosa succede, padre?"
"Silenzio e rema! Allontaniamoci da qui!"
"E’ un mostro, padre?"
"E’ peggio di un mostro, figlio!" gridò Solido, come i remi morsero l'acqua.
La cosa ora era abbastanza in alto, in cima a una qualche torre...
"Cos’è, padre! Che cos’è?"
"E’ una maledetta banderuola!"

Non c’è nulla, nel complesso, di casuale nell’eccitamento geologico. L’abbassamento dei continenti è solitamente accompagnato da vulcani, terremoti e armate di piccole navi contenenti vecchi uomini ansiosi di costruire piramidi e circoli di pietra mistici in una qualche nuova terra dove essere i possessori di una genuina antica sapienza occulta potrebbe essere previsto per attrarre le ragazze. Ma l’aumentare di questo ha causato a mala pena un'ondulazione nello schema puramente fisico delle cose. Più o meno accostandosi sul dorso, come un gatto che è stato fuori per qualche giorno e sa che siete preoccupati.
Intorno alle spiagge del Mare Circolare una grande onda, soltanto cinque o sei piedi d'altezza al momento in cui le raggiunge, causa alcuni commenti. Ed in alcune delle zone più profonde delle aree paludose l'acqua inonda alcuni villaggi, i cui abitanti non si preoccuparono a lungo. Ma in un senso puramente geologico, non molto accadde.
In senso puramente geologico.

"E’ una città, Padre! Guarda, puoi vedere tutte le finestre e—”
"Ti ho detto di star zitto e continuare a remare!”
L’acqua marina fluttuava giù nelle strade. Da tutte le parti, enormi edifici incrostati d’alghe, ribollivano lentamente uscendo della risacca.
Padre e figlio combatterono per far mantenere una certa direzione alla barca come fu trascinata avanti. E, poiché la lezione numero uno nell'arte del remare è di farlo guardando dalla parte sbagliata, non videro l'altra barca...
"Tu lunatico!"
"Folle!”
"Non toccare questi edifici! Questo paese appartiene ad Ankh-Morpork!"
Le due barche filarono in un mulinello provvisorio.
"Reclamo questa terra in nome dello Sceicco di Al-Khali!"
"Lo abbiamo visto per primi! Les, diglielo che lo abbiamo visto per primi!"
"Lo abbiamo visto per primi, prima che lo vedeste per primi!"
"Les, l’hai visto, ha provato a colpirmi con quel remo!"
"Ma padre, stava schivando quel tridente --"
"Guarda in che modo indegno ci attacca, Akhan!"
Ci fu un cigolio da sotto la chiglia di entrambe le barche che cominciarono a capovolgersi, mentre si depositavano sul fondo marino.
"Guarda, padre, c’è un’interessante statua --"
"Hai appoggiato il tuo piede sul terreno Klatchiano! Ladro di calamari!"
"Tieni quei sandali ripugnanti fuori del territorio Ankh-Morporkiano!"
"Oh, padre -"
I due pescatori smisero di gridare a vicenda, principalmente per riprendere fiato. Alcuni granchi fuggirono. L'acqua scorreva fra le zone dell'erbaccia, scavando ruscelli nel limo grigio.
"Padre guarda, ci sono delle mattonelle colorate sul --"
"Mio!"
"Mio!"
Les intercettò lo sguardo di Akhan. Si scambiarono un'occhiata molto breve che tuttavia conteneva una quantità d’informazioni considerevole, a cominciare dall'imbarazzo galattico di avere dei genitori e risalendo da lì.
"Padre, non dobbiamo --" cominciò Les.
"Sta zitto! E’ al tuo futuro che sto pensando, ragazzo mio—“
"Sì, ma a chi importa chi l’ha visto per primo, padre? Siamo entrambi a centinaia di miglia da casa! Chi lo verrà a sapere, padre?"
I due pescatori di calamari si scambiarono un’occhiata torva.
Gli edifici sgocciolanti aumentavano sopra di loro. C’erano buchi che potevano essere porte e aperture senza vetri che potevano essere finestre, ma solo tenebre all’interno. Ogni tanto Les, credeva di sentire qualcosa scivolare.
Solido Jackson tossì. "Il ragazzo ha ragione, " mormorò. "E’ da pazzi discutere. Siamo solo quattro."
"Effettivamente, " disse Arif.
Se ne andarono, ogni uomo guardava con attenzione l'altro. Così attentamente che in coro, urlarono: "Afferra la barca!"
Ci furono dei momenti confusi ed entrambe le coppie, con la barca sulle teste, corse e scivolò lungo le vie fangose. Dovettero fermarsi e tornare indietro, urlandosi reciprocamente "Anche rapitore di figli eh?" per riprendere i figli giusti.
Come ogni allievo esploratore sa, il premio non va a chi poggia il piede per primo sul terreno vergine, ma al primo che porta quel piede a casa. Se poi è ancora attaccato alla gamba, è un bonus.

Le banderuole di Ankh-Morpork cigolavano al vento.
Molto poche erano, in effetti, rappresentazioni dell’Avicola Domestica. C’erano vari draghi, pesci ed animali vari. Sul tetto della Gilda degli Assassini il profilo di uno dei membri stridette in una nuova posizione, mantello e pugnale alla guardia. Sulla Gilda dei Mendicanti la mano di latta del mendicante chiese un quartino al vento. Sulla Gilda dei Macellai un maiale di rame fiutava l'aria. Sul tetto della Gilda dei Ladri un ladro in care e ossa, ma senza licenza girò delicatamente, a dimostrazione di cosa può succedervi se riuscite, o anche solo provate a rubare senza una regolare licenza.
Quella sulla cupola della biblioteca dell'Università Invisibile funzionava in ritardo e non avrebbe mostrato il cambiamento per mezz'ora ancora, ma l'odore del mare andava alla deriva sopra la città.
C’era la tradizione di parlare in pubblico da palchetti improvvisati in Piazza Sator. "Parlare" era stato allargato al punto di includere predicatori, arringatori ed occasionalmente assorbiva i brontoloni che si piazzavano a intervalli fra la folla. E, tradizionalmente, la gente diceva qualunque cosa passasse nelle loro menti e nella maggioranza delle loro voci. Il Patrizio, si diceva, osservava gentilmente il costume. Lo faceva. E molto, molto attentamente, anche. Probabilmente faceva prendere nota a qualcuno.
Questo faceva la Guardia.
Non stava spiando diceva a se stesso il comandante Vimes. Spiare era, quando strisciavi in giro sbirciando alle finestre. Non stavi spiando, quando ti dovevi appostare dietro a un'angolo per non essere assordato.
Uscì senza fare attenzione ed accese un fiammifero sul sergente Detritus.
"Quello ero io, signore," disse con rimprovero il troll.
"Spiacente, sergente," disse Vimes, accendendo il suo sigaro.
"Non è un problema."
Riportarono la loro attenzione sugli oratori.
È il vento, pensò Vimes. Sta portando qualcosa di nuovo...
Gli oratori si occupavano solitamente di tutti i generi di cose, molti di loro sul vertice della sanità o in qualche luogo nelle valli pacifiche dall'altro lato.
Ma ora erano tutti monotematici.
"-- ora hanno imparato la lezione!" gridò quello più vicino.
"Perchè i nostri cosiddetti padroni non ascoltano la voce della gente? Ankh-Morpork ne ha avuto abbastanza di questi briganti spavaldi! Rubano i nostri pesci, rubano il nostro commercio ed ora stanno rubando la nostra terra!"
Sarebbe stato meglio se la gente lo avesse incoraggiato, pensò Vimes. La gente generalmente incoraggiava indiscriminatamente gli oratori, ricoprendoli d’uova. Ma la folla intorno a quest’uomo sembrava approvarlo annuendo appena col capo. Pensò: stanno veramente ragionando su quello che dice...
"Hanno rubato la mia merce!" gridò l'oratore di fronte a lui. " È un impero di pirati sanguinari! Sono stato abbordato! In acque di Ankh-Morpork!"
Ci fu un mormorio ipocrita generale.
"Che cosa le hanno rubato, sig. Jenkins?" disse una voce dalla folla.
"Un carico di sete fini!"
La folla sibilò.
"Ah? Non frattaglie di pesci secchi e carne marcia, allora? È quello il suo carico normale, che io sappia.”
Il sig. Jenkins si sforzò di trovare chi aveva parlato.
"Sete fini!" disse "e cosa si è preoccupata di fare la città al riguardo? Niente!"
Ci furono grida di "Vergogna!"
"La città è stata avvisata?" disse una voce inquisitoria.
La gente iniziò ad allungare il collo. Ed allora la folla si aprì un poco, per rivelare la figura del comandante Vimes della Guardia Cittadina.
"Bene, è... Io... " cominciò Jenkins "er... Io... "
"Ci penso io," disse tranquillamente Vimes. "non dovrebbe essere troppo difficile rintracciare un carico di sete fini che puzza di pesci sventrati." Ci furono delle risate. La gente di Ankh-Morpork gradisce sempre un certo varietà nel suo teatro di strada.
Vimes parlò apparentemente al sergente Detritus, mentre manteneva il suo sguardo fisso bloccato su Jenkins. "Detritus, vuoi andare con il sig. Jenkins qui? La sua nave è la Milka, credo. Ti mostrerà tutte le fatture di carico e i manifesti e le ricevute e le altre cose ed allora potremo riordinarli a tempo di giga."
Ci fu un clang, poiché la mano enorme di Detritus si fermò contro il suo elmetto.
"Sissignore!"
"er... er... non potete," disse rapidamente Jenkins. "... er... hanno rubato anche i documenti... "
"Davvero? Così possono cambiare la stoffa al negozio se non va bene?"
"er... comunque, la nave è salpata. Sì! Salpata! Devo provare a recuperare le mie perdite, sapete!"
"È salpata? Senza relativo capitano?" Disse Vimes. "Così il sig. Scoplett è in carica? Il vostro primo ufficiale?"
"Sì, sì --"
"Maledizione!" Disse Vimes, schioccando le sue dita teatralmente. "Quell'uomo che abbiamo messo in cella per ubriachezza molesta la notte scorsa... dobbiamo accusarlo anche di impersonificazione, allora? Non so, più maledetti documenti, si impilano... "
Il sig. Jenkins provò a guardarsi attorno, ma lo sguardo fisso di Vimes continuava ad attrarlo. L'occasionale tremito di un labbro suggeriva che stesse preparando delle riposte, ma era abbastanza intelligente da riconoscere che il sogghigno di Vimes era divertito quanto quello di chi si avvicina velocemente a chi sta nuotando. E ha una pinna sul dorso.
Il sig. Jenkins prese una saggia decisione e scese. "Io farò... er... Andrò e fascicolerò... Sarebbe meglio e... er... " disse e si fece largo tra la folla, che attese un istante per vedere se qualcos’altro di divertente succedeva ed allora, delusa, andò a cercare altro intrattenimento.
"Vuole che dia un’occhiata alla sua barca?" Disse Detritus.
"No, sergente. Non ci sarà nessuna seta e non ci sarà nessun documento. Non ci sarà nulla tranne un prolungato aroma di budella di pesce."
"Wow, quei maledetti Klatchiani rubano tutto quello che non è inchiodato, giusto?"
Vimes scosse la testa e passeggiò verso sinistra. "Non hanno troll in Klatch?" disse.
"Nossignore. È il loro caldo. I cervelli dei Troll non funzionano nel loro caldo. Se dovessi andare a Klatch, " disse Detritus, le sue articolazioni facevano piccoli bink-bink rumorosi mentre le trascinava sui ciottoli," sarebbe veramente stupido."
"Detritus?"
"Sissignore?"
"Non andare mai a Klatch."
"Nossignore."
Un altro oratore stava attraendo una folla molto più grande. Si era levato in piedi davanti una grande bandiera che affermava: GIU’ LE UNTUOSE MANI FORESTIERE DA LESHP.
"Leshp," disse Detritus. "Ora questo è un nome che non ha mordente."
"È la terra emersa nell’ultima settimana," disse Vimes abbattuto.
Ascoltarono mentre l’oratore affermava che Ankh-Morpork aveva il dovere di proteggere i relativi amici e parenti sulla nuova terra. Detritus sembrò imbarazzato.
"Come mai ci sono amici e parenti in quel posto, quando è appena emrso da sotto l'acqua?" chiese.
"Buona domanda," disse Vimes.
"Trattenevano il fiato?"
"Ne dubito." Nell’aria c’era di più del sale marino, pensò Vimes. C’era una certa altra corrente. Poteva percepirlo. Improvvisamente, il problema era Klatch.
Ankh-Morpork era in pace con Klatch, o almeno in una condizione di non-guerra, da quasi un secolo. Era, dopo tutto, il paese vicino. Vicino hah...! Ma cosa significava? La Guardia avrebbe potuto raccontarvi una cosa o due sui vicini. Così come gli avvocati, in particolare quelli veramente ricchi, per i quali "vicino" significa un uomo citato per vent'anni per una striscia di giardino larga due pollici. Persone che vivevano in tensione per anni, fianco a fianco, salutandosi a vicenda amichevolmente per la strada mentre andavano a lavorare ogni giorno fino a quando non succedeva un'inezia e qualcuno si trovava ad avere un rastrello rimosso dall’orecchio.
Ed ora una maledetta roccia emergeva dal mare e tutti si comportavano come se Klatch avesse lasciato il cane abbaiare tutta la notte.
"Aagragaah," disse Detritus, lugubramente.
"Non badare a me, solo non sputare nella mia barca" disse Vimes.
"Intendevo--" Detritus scuoteva una mano enorme," come... quelle cose, cose viene soltanto... "fece una pausa e sì guardò le dita, mentre le sue labbra si muovevano"... i tres. Aagragaah. Intendo letteralmente quel momento quando vedi dei piccoli ciottoli e sai che stanno diventando una grande e grossa slavina su di te ed è già troppo tardi per scappare. Quei momenti, quei aagragaah."
Le labbra di Vimes si mossero. "Presentimenti?"
"Quello, c’è coniglietto."
"Da dove hai detto che viene la parola?"
Detritus scrollò le spalle. "Potrebbero averli chiamati così dopo i rumori, come centinaia di tonnellate di roccia che ti colpiscono."
"Presentimenti..." Vimes si strusciava il mento. "Già. Bene, ne ho avuto abbastanza di loro... "
Slavine e valanghe, pensò. Tanti piccoli fiocchi di neve atterrano, si illuminano come piume – e improvvisamente il lato intero di una montagna si muove...
Detritus lo guardò scaltramente. "Lo so tutti dicono ‘Quelle due tavolette sono volubili come Detritus’," disse, "ma so da che parte tira il vento."
Vimes guardò il suo sergente con un nuovo rispetto.
"Puoi capirlo, puoi?"
Le dita del troll colpirono due volte il suo casco leggermente, deliberatamente.
"È ovvio” disse. "Vede su quei tetti quelle gallinelle, quei draghi e altre cose? E quel povero mendicante sulla Gilda dei Ladri? Dovete guardarli. Loro lo sanno. Mi lascia perplesso come indichino sempre la giusta direzione."
Vimes si rilassò un po’. L'intelligenza di Detritus non era malvagia per un troll, si trovava a un livello fra la seppia e l'equilibrista, ma potevi contare che lui non ti avrebbe rallentato.
Detritus gli fece l’occhiolino. "E mi guarda come quella volta, quando venne e trovò un grosso randello ed ascoltò la storia del nonno, di come sconfisse tutti quei nani quando era un ragazzo," disse. "Qualcosa in questo vento, giusto?"
"Er... sì..." disse Vimes.
Ci fu un frullare sopra lui. Sospirò. Un messaggio stava entrando.
Su un piccione.
Ma le avevano provate tutte, non è vero? I draghi di palude tendono ad esplodere nell'aria, i demonietti mangiano i messaggi e gli elmetti semaforo non erano stati un successo, specialmente con forte vento. Ed allora il Caporale Culetto aveva precisato che i piccioni di Ankh-Morpork erano, a causa dei molti secoli di depredazione da parte dalla popolazione di gargoyle della città, considerevolmente più intelligenti della maggior parte dei piccioni, anche se considerò che non era molto difficile, dato che c’erano cose che crescono sul vecchio pane umido più intelligenti della maggior parte dei piccioni.
Prese una manciata di mais dalla tasca. Il piccione, in obedienza al suo attento addestramento, sì depositò sulla sua spalla. In obbedienza a pressioni interne, si alleggerì le viscere.
"Sai, dobbiamo trovare qualcosa di meglio," disse Vimes, mentre apriva il messaggio. "ogni volta che trasmettiamo un messaggio all'agente Downspout se lo mangia."
"Beh, è un gargoyle," disse Detritus. "lui pensa sia il pranzo che arriva."
"Oh," disse Vimes, "Sua eminenza richiede la mia presenza. Che bello."

Lord Vetinari guardava attentamente, perché aveva sempre trovato che ascoltare acutamente la gente tendeva a metterlo fuori strada.
Ed alle riunioni come queste, quando si consultava con i signori della città, lui ascoltava con grande cura perché quello che diceva la gente era quello che loro volevano sapesse. Prestava particolare attenzione agli spazi fuori delle parole, comunque. Era lì che si trovavano le cose che speravano non sapesse e non scoprisse.
Attualmente prestava attenzione alle cose che il signor Downey della Gilda degli Assassini non stava riuscendo a dire in una lunga esposizione dell’elevato livello d’addestramento delle Gilde e del valore alla città. La voce, finalmente, si fermò di fronte all’ascoltare aggressivo di Vetinari.
"Grazie, signor Downey," disse "sono sicuro che tutti potremo dormire molto più difficilmente sapendo tutto ciò. Solo una cosa minore... Credo che la parola ‘assassino’ attualmente venga da Klatch?"
"Beh... effettivamente..."
"E credo inoltre che molti dei vostri allievi provengano, mi risulta, da Klatch e dai relativi paesi limitrofi?"
"La qualità senza rivali della nostra formazione..."
"È sufficiente. Quello che mi sta dicendo è che, in realtà, i loro assassini lo sono da più tempo, conoscono le strade intorno alla nostra città ed hanno avuto le loro tradizionali abilità affinate da voi?"
"Er..."
Il Patrizio si girò verso il sig. Burleigh.
"Certamente abbiamo superiorità d’armi, Sig. Burleigh?"
"Oh, sì. Dica quel che vuole sui nani, ma ultimamente stiamo producendo cose superbe, " disse il presidente della Gilda degli Armaioli.
"Ah. Questa almeno è una consolazione."
"Sì," disse Burleigh. Sembrava infelice. "Tuttavia, la cosa sulla fabbricazione di armi... la cosa importante..."
"Credo che stia cercando di dire che la cosa importante del commercio deglii armamenti è che è un commercio," disse il Patrizio. Burleigh lo guardò come se fosse appena scampato a una trappola per finire in una più grande.
"Er... sì."
"Perchè, infatti, le armi sono da vendere."
"Er... esattamente."
"A chiunque voglia comprarle."
"Er... sì."
"Senza riguardi circa l'uso cui saranno destinate?"
L’armaiolo sembrò offeso.
"Mi scusi? Naturalmente. Sono armi."
"E sospetto che negli ultimi anni un mercato molto remunerativo sia stato Klatch?"
"Beh, sì... lo Sceicco ne ha bisogno per sedare le regioni periferiche..."
Il Patrizio alzò la mano. Drumknott, il suo impiegato, gli diede un pezzo di carta.
"La ‘Grande Livellatrice' Carrello-Munita Dieci-Banchi Balestra Da 500-Libbre?" disse. "e, mi lasci vedere... il 'Meteor' Lancia Stelle Da Lancio Automatico, Decapita a Venti Passi, Risarcimento Se Non Completamente Decapitato?"
"Ha mai sentito parlare dei D'reg, signore?" disse Burleigh "Dicono che l'unico modo di sedarne uno è colpirlo ripetutamente con un'ascia e seppellire ciò che resta sotto una roccia. E anche allora, scelgono una roccia pesante."
Il Patrizio sembrava fissare una grande illustrazione del “Derviscio” Mk III Bolas Rasoio-Cavo. C’era un silenzio pieno di panico. Burleigh provò a coprirlo, sempre un grave errore.
"Inoltre, forniamo i posti-lavoro tanto necessari ad Ankh-Morpork," mormorò.
"Esportando queste armi verso altri paesi," disse Lord Vetinari. Passò il foglietto indietro e fissò Burleigh con un sorriso amichevole.
"Sono molto lieto di vedere che l'industria ha fatto così bene," disse "sopporterò questo specialmente nella mente."
Giunse insieme attentamente le mani. "La situazione è grave, signori."
"Di chi?" chiese il sig. Burleigh.
"Mi scusi?"
"Cosa? Oh... Stavo pensando a qualcos'altro, signori... "
"Mi stavo riferendo al fatto che un certo numero di nostri cittadini hanno lasciato quest’isola squallida. Così come, mi rendo conto, un certo numero di Klatchiani."
"Perché la nostra gente se ne va?" chiese il sig. Boggis della Gilda dei Ladri.
"Poiché stanno mostrando un vivace spirito pioneristico e ricercano la ricchezza... ricchezza supplementare in una nuova terra," disse Lord Vetinari.
"Cosa c’è lì per i Klatchiani?" disse il sig. Downey.
"Oh, se ne sono andati da là perché sono un branco di opportunisti senza principi sempre pronti a prendere qualcosa senza dare nulla in cambio," disse Lord Vetinari.
"Un riassunto magistrale, se mi consente, signore," disse il sig. Burleigh, che riteneva di avere motivo di scusarsi.
Il Patrizio osservò un’altra vola le sue note. "Oh, chiedo il vostro perdono," disse, "sembra che abbia letto le ultime due frasi nell'ordine errato... Sig. Slant, credo che abbia qualcosa da dire al riguardo?"
Il presidente della Gilda degli Avvocati si schiarì la gola. Il suono era come un crepitio di morte e tecnicamente lo era, l'uomo era stato uno zombie per diverse centinaia d’anni anche se i clienti storici dicevano che l’unico cambiamento che il morire aveva indotto al sig. Slant era l'aver cominciato a lavorare anche durante l'intervallo per il pranzo.
"Sì, effettivamente," disse, aprendo un grande tomo legale. "la storia della città di Leshp e del relativo territorio circostante è un po’ oscura. Si sa che si trovava al di sopra del mare quasi mille anni fa, tuttavia, quando le annotazioni suggeriscono che fosse stata considerata parte dell'impero di Ankh-Morpork--"
“Qual è la natura di queste annotazioni e ci dicono chi stava facendo le considerazioni?" chiese il Patrizio. La porta si aprì e Vimes fece un passo dentro. "Ah, comandante, prenda una sedia. Continui, Sig. Slant."
Lo zombie non gradiva le interruzioni. Tossì ancora. "Le annotazioni concernenti il territorio scomparso risalgono a diverse centinaia d’anni fa, signore. E sono naturalmente le nostre annotazioni."
"Soltanto le nostre?"
"Difficilmente vedo come chiunque altro possa applicarsi," disse il sig. Slant severamente.
"I Klatchiani, per esempio?" disse Vimes, dall’altro lato del tavolo.
"Sir Samuel, la lingua Klatchiana non comprende la parola avvocato," disse il sig. Slant.
"No?" disse Vimes "Buon per loro."
"Il nostro punto di vista è," disse Slant, girando un poco la sedia in modo da non dover guardare Vimes, "che la nuova terra è nostra da Eminente Dominio, Extra-Territorialmente e, Acquiris Quodcumque Rapis. Mi è sembrato di capire che sia stato uno dei nostri pescatori a posarvi piede per primo, questa volta."
"Sento dai reclami Klatchiani che è stato uno dei loro pescatori," disse Vetinari.
Alla fine del tavolo le labbra di Vimes si muovevano. Vediamo, Acquiris... "'Ottieni quello che arraffi'?" disse ad alta voce.
"Non ci berremo le loro storie al riguardo, vero?" disse Slant, ignorandolo esplicitamente. "Mi scusi, signore, ma non credo che la fiera Ankh-Morpork si faccia dire cosa fare da un branco di ladri con gli asciugamani in testa."
"No, effettivamente! È ora che Johnny il Klatchiano impari la lezione, "disse Lord Selachii. "ricordate, l'anno scorso, tutto quel commercio con i cavoli? Dieci dannate navi cariche che non vollero accettare!"
"E tutti sanno che i bruchi aggiungono sapore," disse Vimes, più o meno a sé stesso.
Il Patrizio gli lanciò un'occhiataccia.
"Giusto!" disse Selachii "Buone oneste proteine! E ricorderete tutti i problemi che ebbe il Capitano Jenkins con quel carico di montone? Lo stavano imprigionando! In una prigione Klatchiana!"
"Come no? La carne è al meglio quando tende al verde, "disse Vimes.
"Come se potessero notare la differenza sotto tutto quel curry," disse Burleigh. "Sono stato a cena nella loro ambasciata una volta e sapete cosa mi fecero mangiare? Era di pecora--"
"Scusate, signori," disse Vimes, alzandosi. "ci sono alcune faccende urgenti di cui devo occuparmi.
Annuì al Patrizio e si affrettatò fuori dalla stanza. Chiuse la porta dietro di sè e prese una boccata d’aria fresca, anche se al momento avrebbe preferito respirare profondamente in una conceria.
Il Caporale Culetto si alzò e lo guardò con aspettativa. Era seduta vicino ad una scatola, che tubava pacificamente.
"Qualcosa su. Vai a... Intendo, manda un piccione giù alla centrale, "disse Vimes.
"Sì, signore?"
"Tutti i permessi sono annullati a partire da ora e desidero vedere ogni ufficiale e intendo ogni ufficiale, alla centrale, Oh, diciamo alle sei in punto."
"Giusto, signore. Questo potrebbe significare un piccione supplementare a meno che riesca a scrivere abbastanza piccolo." Culetto si affrettò fuori.
Vimes guardò fuori dalla finestra. C’era sempre una determinata quantità di attività fuori del palazzo ma oggi c’era... non tanto una folla quanto, appena un po’ più gente di quella che avreste visto normalmente, ciondolante in giro. Come in attesa di qualcosa.
Klatch!
Tutti lo sapevano.
Il vecchio Detritus aveva ragione. Potevi sentire il lieve rimbalzo dei ciottoli. Non è giusto alcuni pescatori avevano un diverbio, e centinaia d'anni di... bene, come due grossi uomini che provano ad entrare in una piccola stanza, provando ad essere gentili al riguardo ed allora un giorno uno di loro si graffia ed abbastanza presto entrambi stanno sfasciando i mobili.
Ma non poteva succedere sul serio, o poteva? Da quel che aveva sentito, lo Sceicco attuale era un uomo competente che principalmente si preoccupava di sedare i margini turbolenti del suo impero. E c’erano Klatchiani che vivevano ad Ankh-Morpork, nell'interesse del cielo! C’erano Klatchiani nati ad Ankh-Morpork. Vedevi alcuni ragazzi con cammello scritto su tutta la faccia che quando aprivano la bocca tornavano ad avere un’accento Ankhiano sufficiente a far galleggiare strati di roccie. Oh, c’erano tutti quegli scherzi sul cibo strano e sugli stranieri, ma certamente...
Scherzi non molto divertenti, gli venne da pensare.
Quando senti lo scoppio, non c’è tempo di chiedersi da quanto tempo era accesa la miccia.
C’erano voci alte quando tornò nella Camera dei Ratti.
"Perché, Lord Selachii," disse il Patrizio "questi non sono i vecchi giorni. Non è più considerato... piacevole... mandare una nave da guerra a, come avete esposto, mostrare a Johnny lo Straniero gli errori della sua linea di condotta. Per un motivo, non abbiamo più avuto nessuna nave da guerra da quando la Mary-Jane affondò quattrocento anni fa. Ed i tempi sono cambiati. Al giorno d’oggi, il mondo intero osseva. E, signori miei, non potete più permettervi di dire 'Cosa avete da guardare?' e fargli gli occhi neri." Si appoggiò all’indietro. "Ci sono Chimeria e Khanli ed Ephebe e Tsort. E Muntab, in questi giorni, anche. Ed Omnia. Alcune di queste sono nazioni potenti, signori. Molte di loro non gradiscono la prospettiva espansionistica corrente del Klatch, ma non gradiscono molto nemmeno noi."
"Come mai no?" chiese Lord Selachii.
"Beh, perché, durante la nostra storia, a coloro che non avevamo occupato, tendevamo a muovere guerra," disse Lord Vetinari. "per qualche motivo lo sterminio di migliaia di persone tende a rimanere nella memoria."
"Oh, storia," disse il signore Selachii. "È tutto nel passato!"
"Un buon posto per la storia, concordo," disse solennemente il Patrizio.
"Intendevo: perchè non gli piacciamo adesso? Dobbiamo loro dei soldi?"
"No. Principalmente loro ci devono dei soldi. Che è, naturalmente, un motivo ben migliore per la loro avversione."
"Riguardo Sto Lat, Pseudopolis e le altre città?" disse Lord Downey.
"Non gli piacciamo granchè."
"Perchè no? Intendo dire, dividiamo un'eredità comune, " disse Lord Selachii.
"Sì, signore, ma quell'eredità comune consiste in gran parte nel farci guerra," disse il Patrizio. "non ci vedo molto supporto. Il che ci sfavorisce perché, in effetti, non abbiamo un esercito. Non sono, naturalmente, un uomo militare, ma credo che uno di quelli generalmente sia considerato vitale al buon proseguimento di una guerra."
Guardò lungo il tavolo.
"Il fatto è" cominciò, "che Ankh-Morpork era violentemente contraria a un esercito regolare."
"Tutti noi sappiamo perchè la gente non si fida di un esercito," disse Lord Downey. "un gruppo di uomini armati, che stanno in giro senza niente da fare... cominciano ad avere idee..."
Vimes vide le teste girarsi verso lui.
"Parola d’onore," disse lui, con luminosità cristallina, "può questo essere un riferimento al 'Vecchio Faccia Di Pietra' Vimes, che condusse la milizia della città in una sommossa contro il regime di un monarca tirannico nello sforzo di portare una certa specie di libertà e di giustizia al regno? Credo lo sia! Ed era allora Comandante della Guardia? Buon cielo, sì, in effetti lo era! È stato appeso e smembrato e sepolto in cinque tombe? Ed è un antenato distante del comandante corrente? Parola d’onore, le concidenze si stanno accumulando, no?" La sua voce andò dall’allegria maniacale ad un ringhio. "Giusto! Perché ha avuto quello che meritava. Ora – Qualcuno ha avuto quello che voleva?"
Ci fu un cambio generale di posizione e uno schiarimento delle gole del gruppo.
"Riguardo i mercenari?" disse Boggis.
"Il problema con i mercenari," disse il Patrizio, "è che devono essere pagati per cominciare a combattere. E, a meno che siate molto fortunati, finite col pagarli ancora di più perché si fermino--"
Selachii diede un pugno sul tavolo.
"Molto bene, allora, con quei fanatici!" ringhiò "da soli!"
"Potremmo certamente farlo con uno," disse Lord Vetinari. "abbiamo bisogno di soldi. Stavo proprio per dire che non possiamo permetterci dei mercenari."
"Come può essere?" disse Lord Downey. "non paghiamo le nostre tasse?"
"Ah, immaginavo che ci saremmo arrivati," disse Lord Vetinari. Sollevò la mano e, di nuovo al segnale, il suo impiegato gli passò un pezzo di carta.
"Ora lasciatemi vedere... ah sì. Gilda degli Assassini... Guadagni lordi nell'anno passato: AM$13,207,048. Tasse pagate nell'anno passato: quarantasette dollari, ventidue pence e quando sono state esaminate è risultato essere dei mezzi-dong Hershebiani, pari a un ottavo di penny."
"È tutto perfettamente legale! La Gilda dei Ragionieri--"
"Ah, sì. Gilda dei Ragionieri: guadagni lordi AM$7,999,011. Tasse pagate: zero. Ma, ah sì, vedo che hanno chiesto un rimborso di AM$200,000."
"E che abbiamo ricevuto, posso dire, inclusi dei mezzi-dong Hershebiani," disse il sig. Frostrip della Gilda dei Ragionieri.
"Quel che viene in giro gira in giro" disse Vetinari tranquillamente.
Gettò la nota da parte. "La tassazione, signori, è molto simile all'industria casearia l'operazione è di estrarre la quantità massima di latte con il minimo muggito. E mi spiace dire che attualmente tutto quello che ottengo sono muggiti."
"Ci sta dicendo che Ankh-Morpork è in bancarotta?" disse Downey.
"Naturalmente. Mentre, allo stesso tempo, è piena di gente ricca. Spero che stiano spendendo la loro buona fortuna in spade."
"Ed avete permesso questa evasione fiscale all'ingrosso?" disse Lord Selachii.
"Oh, le tasse non sono state evase," disse lord Vetinari. "o persino eluse. Non sono state proprio pagate."
"È una situazione disgustosa!"
Il Patrizio alzò le sopracciglia. "Comandante Vimes?"
"Sì, signore?"
"Sareste così gentile da comporre una squadra coi vostri uomini più esperti, collegarvi con gli esattori delle imposte e riscuotere le tasse arretrate, per favore? Il mio impiegato qui vi darà una lista dei principali debitori morosi."
"Giusto, signore. E se resistono, signore?" disse Vimes, sorridendo con cattiveria.
"Oh, come possono resistere, comandante? Questa è la volontà delle nostre guide civiche." Prese la nota che il suo impiegato gli offriva. "Lasciatemi vedere, ora. In cima alla lista---“
Lord Selachii tossicchiò in fretta. "Troppo tardi per queste specie d'assurdità ora," disse.
"Acqua sotto i ponti," disse Lord Downey.
"Morto e sepolto," disse il sig. Slant.
"Io ho pagato le mie," disse Vimes.
"Lasciatemi ricapitolare, allora," disse Vetinari. "non penso che qualcuno desideri vedere due grandi nazioni discutere per un pezzo di roccia. Non desideriamo combattere, ma --"
"Da fanatici, se lo facciamo, mostreremo quello--" cominciò Lord Selachii.
"Non abbiamo navi. Non abbiamo uomini. Non abbiamo soldi, anche, "disse Lord Vetinari. "naturalmente, abbiamo l'arte della diplomazia. È stupefacente cosa si può fare con le giuste parole."
"Purtroppo, le giuste parole sono ascoltate più prontamente se avete anche un bastone tagliente," disse Lord Downey.
Lord Selachii colpì il tavolo. "Non dobbiamo comunicare con questa gente! Signori miei… gentiluomini... spetta noi dimostrare che non saremo respinti! Dobbiamo riformare i reggimenti!"
"Oh, eserciti privati?" disse Vimes "Al comando di qualcuno la cui idoneità per esso è di potersi permettere di pagare mille cappelli buffi?"
Qualcuno si appoggiò in avanti, a metà strada lungo il tavolo. Fino a quel momento Vimes aveva pensato che stesse dormendo e quando Lord Ruggine parlò sembrava, effettivamente, una specie di sbadiglio.
"La cui idoneità, Signor Vimes, si trova lungo mille anni di addestramento al comando” disse.
"Signor" suonava sbagliato nella testa di Vimes. Sapeva di essere un Signor, era sempre stato un Signor, era probabilmente un modello di Signorilità, ma che fosse dannato se voleva essere Sir Samuel per qualcuno che pronuncia anni come "hyahni".
"Ah, bell’addestramento," disse. "no, spiacente, non ho nulla del genere, se questo è quello che vi serve l'aver i vostri uomini uccisi del tutto--"
"Signori, per favore," disse il Patrizio. Scosse la testa. "non dobbiamo litigare, per favore. Questo è, dopo tutto, un consiglio di guerra. Per quanto riguarda la riforma dei reggimenti, bene, questa è naturalmente la vostra antica ragione. Fornire degli uomini armati in tempo di bisogno è una delle funzioni di un gentiluomo. La storia è dalla vostra parte. I precedenti sono abbastanza chiari, io non posso andare contro di essi. Devo dire che non posso permetterlo."
"State dicendo che li avete lasciati giocare ai soldati?" disse Vimes.
"Oh, comandante Vimes," disse il sig. Burleigh, sorridente. "come uomo militare voi stesso, voi dovete --"
A volte la gente attira l'attenzione gridando. Potrebbe optare per dare un pugno al tavolo, o persino copire qualcun'altro. Ma Vimes realizzò l'effetto congelandosi, semplicemente non facendo niente. Il freddo irradiava da lui. I suoi lineamenti sembravano quelli di una statua.
"Non sono un uomo militare."
Ed allora Burleigh fece l'errore di provare a ghignare disarmante.
"Bene, comandante, l'elmo e l'armatura e tutto... È la stessa cosa alla fine, no?"
"No. Non lo è."
"Signori..." Lord Vetinari mise le mani di piatto sul tavolo, un segno che la riunione era finita. "posso solo ripetere che domani discuterò l'argomento con il Principe Khufurah--"
“Ho sentito buone notizie su di lui, "disse il signor Ruggine. "Rigoroso ma giusto. Si può solo ammirare quel che sta facendo in alcune di quelle regioni arretrate. Il più --"
"No, signore. State pensando al principe Cadram, "disse Lord Vetinari " Khufurah è il fratello minore. Sta arrivando qui come inviato speciale del fratello."
"Lui? Quello? Quell'uomo è un fannullone! Una frode! Un Bugiardo! Dicono che prende bri--"
"La ringrazio per l'informzazione diplomatica, Signor Ruggine," disse il Patrizio. "dobbiamo occuparci dei fatti come sono. C'è sempre un motivo. Le nostre nazioni hanno molti interessi in comune. E naturalmente dice molto sulla serietà con cui Cadram sta trattando questa faccenda dato che sta mandando il proprio fratello a occuparsene. È un cenno del capo verso la Comunità internazionale."
"Un parruccone Klatchiano sta venendo qui?" disse Vimes. "Nessuno mi ha avvisato!"
"Per quanto possa sembrare strano, sir Samuel, sono occasionalmente capace di governare questa città per alcuni minuti senza cercare il suo consiglio e la sua guida"
"Intendevo dire che c'è un'elevata sensibilità anti-Klatchiani in giro"
"Una parte veramente grossa di lavoro-" bisbigliò il sig. Ruggine al sig. Boggis, in quel speciale bisbiglio aristocratico che arriva alle travi del tetto. “È un insulto inviarlo qui!"
"Sono sicuro che vi assicurerete che le vie siano sicure al passaggio, Vimes," disse acutamente il Patrizio. “So che andate orgoglio per questa cosa. È qui ufficialmente perché i maghi lo hanno invitato alla loro gran cerimonia di premiazione. Un dottorato onorario, o qualcosa del genere. Seguito da uno dei loro pranzi. Mi piace negoziare con la gente dopo che è stata intrattenuta a pranzo dalla facoltà dell'università Invisibile. Tende a non andare in giro e accosentiranno a praticamente qualsiasi cosa se pensano che ci sia una probabilità di avere un digestivo e un bicchiere d'acqua. Ed ora, signori… se vorrete scusarmi…"
I signori ed i capi partirono da soli o in coppia, parlando tranquillamente mentre uscivano nel corridoio.
Il Patrizio rioridnava le sue carte, facendo scorrere una sottile barretta lungo ogni bordo del mucchio ed allora alzò lo scuardo.
"Sembrate adombrato, comandante."
"Non starete veramente permettendogli di riformare i reggimenti, vero?" disse Vimes.
“Non c'è assolutamente nessuna legge che glielo vieti, Vimes. E li manterrà occupati. Ogni signore ufficiale è autorizzato, in effetti io credo sia tenuto, s fornire uomini quando la città lo richiede. E, naturalmente, tutti i cittadini hanno il dovere di sopportare le armate. Sopportare quello in mente, per favore."
"Le armate sono una cosa. Impugnare le armi e giocare ai soldati è un'altra." Vimes appoggiò i gomiti sul tavolo e si sporse in avanti.
"Vedete, signore," disse, "io non posso aiutarla ma penso che in Klatch un gruppo di idioti stiano facendo la stessa cosa. Stanno dicendo allo sceicco “E' ora di dare una raddirzzata a quei diavoli di Ankh-Morpork, effendi". E quando molta gente gira con le armi parlando scioccamente di guerra, gli incidenti succedono. Siete mai stato in una pub quando tutti sono armati? Oh, le cose inizialmente vanno bene, ma le assicuro, e a un certo punto un fesso beve dalla tazza errata o attacca briga con qualcun'altro scambiato per errore e cinque minuti più tardi state tirando fuori nasi dalle birre palle--"
Il Patrizio guardò fissamente i gomiti di Vimes fino a quando non li tolse dal tavolo.
"Vimes, domani sarete al Convivio dei Maghi. Le ho mandato un appunto al riguardo."
"Io, non ho mai-" una visione delle pile di documenti non letti sulla sua scrivania apparve slealmente nella sua mente. "Ah," disse.
"Il comandante della guarida conduce la processione in piena alta uniorme. È un'abitudine antica."
"Io? Camminare davanti a tutti?"
"Effettivamente. Molto… civico. Come sono sicuro voi ricordate. Dimostra l'alleanza amichevole fra l'università ed il governo civile che, posso dire, sembra consistere della loro promessa di fare qualsiasi cosa che gli chiediamo a patto di non chiedere loro di fare qualche cosa. In ogni modo, è il vostro dovere. La tradizione lo decreta. E la signora Sybil ha accosentito di assicurarsi che foste là con una faccia fresca e luminosa in mattinata."
Vimes prese un respiro profondo. “Avete chiesto a mia moglie?"
"Certamente. È molto fiera di voi. Crede che siate capace di grandi cose, Vimes. Deve essere un grande conforto per voi.„
“Bene, Io… intendo, Io… sì…„
“Eccellente. Oh,giusto un'altra una cosa, Vimes. Ho gli Assassini e i Ladri in acocrdo con questo, ma riguardo tutte le eventualità… Lo considererei un favore se poteste assicurarvi che nessun uovo o qualcosa del genere sia tirato al principe. Questo genere di cose turba sempre le persone."

I due schieramenti si stavano osservando accuratamente. Erano nemici da tempo. Si erano scontrati molte volte, avevano assaggiato la sconfitta e la vittoria, avevano combattuto per le loro posizioni. Le nocche delle mani si serrarono sbiancandosi. Gli stivali grattarono impazienti il terreno.
Il capitano Carota fece rimbalzare una-due volte la sfera.
"Va bene, ragazzi, un altro tentativo, eh? E questa volta, niente gioco violento. William, cosa stai masticando?"
Lo Spintonatore Astuto si accigliò. NESSUNO sapeva il suo nome. I ragazzi con cui era cresciuto non conoscevano il suo nome. Sua madre, se mai avesse scoperto chi era, probabilmente non conosceva il suo nome. Ma Carota l'aveva scoperto in qualche modo. Se chiunque altro l'avesse chiamato 'William' starebbe cercando il suo orecchio. Nella sua bocca.
"Chewing gum, signore"
"Ne hai portato per tutti?"
"No, signore"
"Allora mettilo via, suvvia, fai il bravo. Ora, vediamo- Gavin, cosa hai nella manica??"
La persona conosciuta come Feccia Gav non cercò di nascondersi.
"Sarebbe un coltello, Signor Carota"
"E scommetto che ne hai abbastanza per tutti, eh?"
"Proprio così, signore” disse ghignando Feccia. E aveva dieci anni.
"Avanti, mettilo nel mucchio con tutti gli altri.."
L’agente Shoe osservò con orrore la scena restando al di sopra del muro. C’erano circa cinquanta ragazzi in quella larga strada. Età media, in anni, circa undici. Età media in cinisno e malignità: circa 163. Sebbene il calcio in Ankh-Morpork non avesse, di solito, delle porte, un paio di queste erano state improvvisate alle estremità della strada usando l’antico e onorato metodo di impilare oggetti disparati per segnare dove si dovrebbero trovare i pali. Due pali: uno formato da mucchio di coltelli, l’altro da strumenti contundenti.
In mezzo ai ragazzi, che indossavano i colori di alcune fra le più pericolose bande di strada, il capitano Carota stava palleggiando una vescica di maiale gonfia d'aria.
L’agente Shoe si chiese se doveva scendere a dare una mano, ma il capitano sembrava piuttosto a suo agio.
"Ehm, capitano?" provò a chiamarlo.
"Oh salve Reg. Stavamo giusto preparando una amichevole di partita di calcio. Ragazzi, questo è l’agente Shoe."
Cinquanta paia di occhi sembrarono dire: Ricorderemo la tua faccia, pulotto.
Reg girò intorno al muro e gli stessi occhi notarono la freccia che attraversava il suo pettorale e sporgeva dalla sua schiena.
"C’è un piccolo guaio, signore" disse Reg "Penso sia meglio che dia un'occhiata lei. Ci sono degli ostaggi.."
"Vengo subito. OK, ragazzi, mi spiace. Giocate da soli. E spero ci vedremo tutti martedì per qualche coro insieme e un po’ di salsicce alla brace."
"Già, signore" disse l'Astuto Nudger.
"E il Caporale Angua vedrà se può insegnarvi l'ululato del fuoco da campo."
"Già, giusto," disse Feccia.
"Ma che cosa faremo prima che parta?" disse Carota con aspettativa.
Gli Skats e i Mohocks si guardarono timidmente l'un l'altro. Normalmente niente li avrebbe innervositi, è materia di esilio mostrare un qualsiasi segno di paura. Ma quando hanno stilato le regole della banda, nessuno aveva pensato potesse esistere qualcuno come Carota.
Guardandosi l'un l'altro con un'espressione del tipo Vi-uccido-se-mai-accennerete-a-questo, tutti alzarono gli indici di entrambe le mani agli orecchi e gridarono in coro: "Wib wib Wib."
"Wob wob Wob," rispose Carota caloroso. "Ok Reg, andiamo."
"Perchè lo fa, capitano?" disse l'agente Shoe, mentre la guardia si affrettava fuori.
"Oh, devi solo alzare le dita così," disse Carota. "Ma ti sarei grato se non lo dicessi a nessuno, perché dovrebbe essere un segreto sig-"
"Ma sono teppisti, capitano! Giovani assassini! Furfanti!"
"Oh, sono un po' sfrontati, ma sotto sotto sono ragazzi abbastanza piacevoli, quando ti prendi il tempo di capire-"
"Ho sentito che non hanno mai dato a nesuno il tempo di capire! Il comandante Vimes sa cosa sta facendo?"
"Una specie di conoscenza, sì. Ho detto 'vorrei aprire un club per i ragazzi di strada' e ha detto che era un eccellente proposito, che li avrei presi mentre campeggiavano sul bordo di una scogliera molto ripida in qualche luogo di forte vento. Ma dice sempre cose come quelle. E sono sicuro che non l'avremmo avuto in altro modo. Ora, dove sono questi ostaggi?"
"È ancora a Vortin, capitano. Ma è… una specie di peggio come quella..."
Dietro loro, Skats e Mohocks si guardavano l'un l'altro con prudenza. Allora presero le loro armi e si spostarono via con cura. Non è che non desideriamo combattere, dicevano alla loro maniera. È solo che abbiamo di meglio da fare al momento e stiamo andando a scoprire cosa.

Insolitamente per i moli, non c'era un gra vociare o molte conversazioni. La gente era troppo impegnata a pensare ai soldi.
Il Sergente Colon ed il caporale Nobbs si appoggiarono a una pila di legname ed guardarono un uomo che molto attentamente stava dipingendo il nome Orgoglio di Ankh-Morpork sulla prua di una nave. Ad un certo punto si accorse di aver omesso la "g" e stavano pigramente guardando questo modesto intrattenimento.
"Sei mai stato per mare, sergente?" chiese Nobby.
"Hah, non io!" disse il sergente. "Non frustare il mare, figliolo."
"No," disse Nobby. "Non ho mai frustato nessun mare. Nella mia vita non ho mai frustato il mare."
"Giusto."
"Sono stato sempre molto attento al riguardo."
"Immagino che tu non sappia cosa significa "non frustare il mare", vero?"
"No, sergente."
"Significa andare per mare. Non puoi credere di far sanguinare il mare. Quando ero un bimbetto ebbi questo libro su una ragazzina, si trasformava in una sirenetta, o qualcosa del genere, e viveva sul fondo del mare"
"- il mare-"
"Giusto, e c'erano tanti simpatici pesci parlanti e conchiglie rosa e cose del genere, e allora, quando andai in vacanza a Quirm e vidi il mare pensai: eccoci qua e se mia madre non era abbastanza veloce non so cosa sarebbe successo. Voglio dire, la ragazzina del libro poteva respirare sott'acqua, ma io come potevo saperlo? Sono tutte luride menzogne sul mare. È solo una cosa umida con le aragoste."
"Lo zio di mia madre era un marinaio" disse Nobby. “Ma dopo la Peste fu reclutato di forza. Una squadra di contadini lo trovò ubriaco, e si svegliò la mattina dopo legato a un aratro."
Si accomodarono meglio.
"Sembra che ci sarà una guerra, sergente" disse Nobby mentre il pittore iniziava cautamente con l’ultima K.
"Non durerà a lungo. Un branco di codardi, i Klatchiani," disse Colon "non appena assaggiano un po’ di freddo acciaio se la stanno già dando a gambe sulla sabbia"
Il sergente Colon aveva una vasta educazione. Era stato alla scuola de “Il mio babbo ha sempre detto”, al college “Secondo ragione” ed era ora uno studente fuori corso all’università di “Un tizio me lo ha raccontato al bar”
"Non dovrebbero esserci problemi di sorta, vero?" disse Nobby
"E, naturalmente, non sono del nostro stesso colore" continuò Colon " Beh..come me, almeno" aggiunse, occhieggiando le varie tonalità del caporale Nobbs. Probabilmente non c’era essere vivente dello stesso colore del caporale Nobbs.
"L’agente Visita è piuttosto marrone" disse Nobby "non l’ho mai visto correre via. Se c’è una possibilità di rifilare un opuscolo religioso a qualcuno il vecchio Washpot lo insegue come un terrier"
"Ah, ma gli omniani sono molto simili a noi" rispose Colon "Un po’ strani, ma sotto sotto sono come noi. No, puoi dire che uno è klatchiano quando usa un sacco di parole che cominciano con “al”, non è vero? Questo è il punto. Hanno inventato tutte le parole che iniziano con “al”. Ecco come li distingui. Come al-cohol, vedi?"
"Hanno inventato la birra?"
"Esatto"
"Intelligenti.."
"Non direi intelligenti" disse Colon realizzando troppo tardi di aver fatto un errore tattico. "fortunati più che altro"
"Cos’altro hanno fatto?"
"Be..c’è…" Colon rastrellò la sua memoria "C’è l’al-gebra. Sarebbe come fare somme con le lettere. Per..per la gente il cui cervello non è abbastanza intelligente per i numeri, visto?"
"E’ vero?"
"Vero" disse Colon "Infatti" proseguì, un po’ più sicuro ora che vedeva dove andare a parare "Ho sentito questo mago dell’Università dire che i klatchiani hanno inventato nulla. E’ stato il loro grande contributo alla matematica, ha detto. E allora io gli ho detto “Cosa?” e il mago ha detto che se ne sono usciti con lo zero"
"Non mi sembra tanto intelligente" disse Nobby "Chiunque può inventare niente. Io stesso non ho inventato nulla"
"Proprio il mio punto di vista" disse Colon "l’ho detto, c'è stata la gente che ha inventato i numeri come quattro e e.."
"-Sette-"
"-giusto, che erano dei geni. Il nulla non ha bisogno di essere inventato. E’ già li. Probabilmente lo hanno solo trovato"
"loro hanno tutto quel deserto" disse Nobby
"Giusto! Buona osservazione. Deserto. Che come tutti sanno non è altro che nulla. Il nulla è una risorsa naturale per loro. E’ logico. Mentre noi siamo più civilizzati, vedi, e abbiamo più cose da contare, così abbiamo inventato i numeri. E’ come..beh, loro dicono che i klatchiani hanno inventato l’astronomia…"
"AL-tronomia," corresse Nobby
"No, no…no Nobby, possono aver scoperto le “S” ma più probabilmente ce le hanno rubate.. In ogni modo furono costretti a inventare l’astronomia, non c’era altro da guardare che il cielo. Comunque chiunque può guardare le stelle e dargli un nome. Mi pare un po’ eccessivo chiamarla invenzione. Mica andiamo in giro a dire che noi abbiamo inventato qualcosa solo perché lo abbiamo battezzato dopo uno sguardo veloce."
"Ho sentito che hanno un sacco di strani dei" disse Nobby
"Oh si, e anche preti pazzi" disse Colon "la metà con la bava alla bocca. Credono in un mucchio di cose strane"
Guardarono in silenzio, per un momento, il pittore. Colon temeva la domanda che stava per essere fatta.
"Ma, in cosa esattamente sono diversi dai nostri?" chiese Nobby "Voglio dire, alcuni dei nostri preti sono…"
"Spero tu non voglia essere antipatriottico!" disse Colon severamente
"No, naturalmente no. Stavo solo chiedendo. E’ ovvio che sono molto peggio dei nostri, col fatto che sono stranieri e tutto il resto."
"E naturalmente, vanno matti per i combattimenti" aggiunse Colon "Viziosi fottuti con tutte quelle loro spade ricurve."
"Cioè, ti attaccano viziosamente mentre scappano da codardi dopo aver assaggiato il freddo acciaio ?" chiese Nobby che talvolta aveva una sottile memoria per i dettagli.
"Non puoi fidarti di loro, come dicevo. E poi fanno dei rutti esagerati dopo mangiato"
"Se è per quello…anche tu sergente"
"Si, ma non pretendo che sia un atto di educazione, Nobby"
"Bene, è certamente una fortuna che ci sia tu a spiegarmi le cose, sergente" disse Nobby "E’ incredibile la roba che conosci"
"Già, talvolta sorprendo me stesso" rispose con modestia Colon.
Il pittore della barca si allontanò per ammirare il suo lavoro. Lo udirono lasciarsi sfuggire un grugnito deluso ed entrambi annuirono soddisfatti.

Ultima modifica di selven il Dom Lug 23, 2006 1:20 pm, modificato 15 volte in totale
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Mi accorsi di non essere morto quando mi resi conto di riflettere sui motivi che portarono alla mia morte...
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