Walter Moers

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Sofia Limerick
00lunedì 12 febbraio 2007 18:40
Ecco una cosa che mi ha fatto tremare le vene dei polsi...
Per curiosità ho acquistato "La città dei libri sognanti" di Walter Moers, autore anche di "Le avventure del Capitano Orso Blu". Premessa: è il primo libro che leggo di questo scrittore... e l'acquisto risale a circa tre mesi fa.
Ebbene, non mi piace. Affatto. Vi basti sapere che sono ancora a pagina 49 (su 510, ahimè), ho provato a riprendere la lettura più volte, ma senza successo. Certo, Moers non scrive male, ma... sarà che TP (e non solo lui) mi ha abituata troppo bene... sarà che sono solo all'inizio e la storia deve ancora decollare (ok, ma dopo 49 pagine?!)... boh, per farla breve mi annoia parecchio.
Il che può essere normale: ognuno ha i suoi gusti, ecc...
Però ascoltate bene questa: come al solito, sul retro di copertina vengono riportate frasi di recensioni di alcuni giornali, tra i quali "Der Tageszeitung". Riporto per intero:

"La scrittura di Walter Moers racchiude in sè Terry Pratchett, Douglas Adams e una bottiglia magnum di assenzio" [SM=g27996]

Non conosco ancora Douglas Adams (provvederò al più presto a colmare tale lacuna), ma... per quanto riguarda il paragone tra Moers e TP... cavolo, mi viene il sospetto che chi ha scritto quella recensione ho si è scolato la bottiglia magnum di assenzio di cui parla oppure è cugino di primo grado di quel/quella giornalista deche ha scritto l'eresia riportata sulla copertina di alcune edizioni Tea o Salani delle opere di TP (esempio: "Sorellanza stregonesca")...

"Un emulo di Tolkien che è anche il più probabile erede di Roald Dahl." [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]

Domanda: questi tizi hanno mai aperto un libro degli autori di cui parlano? Limitandoci a Tolkien, perchè impera questo vizio di trovare periodicamente il suo "erede"? Erede di cosa?
Tolkien era unico. Pratchett è unico. Solo perchè entrambi scrivono di magia, draghi, elfi... non mi sembra si possa dire che sono paragonabili.
Allora, forse, Uberwald ricorda certe interviste con vampiri?!....
E Moers non somiglia a nessuno dei due, comunque. La sua Zamonia è distante interi universi dalla Terra di Mezzo, dal Disco e dalle storie di Roald Dahl...
Cercherò di finire "La città dei libri sognanti", nella speranza
che ci sia qualche cambiamento. Nel caso, vi terrò informati.

Intanto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se qualcuno di voi ha letto i libri di Moers e se gradite le recensioni "a cavolo"... Ah, trovo meraviglioso che Moers sia edito in Italia dalla Salani. Quando vado nella mia libreria c'è sempre una pila così dei suoi libri, ma di TP ci sono solo due o tre copie. E della Tea.
Delfina angua
00lunedì 12 febbraio 2007 20:33
io credo che i critici sparino un pò a caso quando fanno le recensioni...
o,comunque,che debbano trovare per forza un erede di un qualche cosa, altrimenti non sono convinti...può anche darsi che trovino somiglianze che a noi piccoli mortali sfuggono...
Mi ricordi uno scritto di douglas adams?in questo momento non c'è l'ho molto presente...
Dibbler
00martedì 13 febbraio 2007 10:23
Douglas adams è quello di guida galattica per gli autostoppisti, un capolavoro come tutti i suoi libri.

Non conoscevo questo Moers, ma ti giuro che una descrizione come:
"La scrittura di Walter Moers racchiude in sè Terry Pratchett, Douglas Adams e una bottiglia magnum di assenzio" mi fa subito venir voglia di andare a comprare qualcosa. Adoro Terry Pratchett, amo Douglas Adams e non disdegno l'assenzio...magari spenderò dei soldi a rava, ma ormai devo conoscerlo. Vi farò sapere al più presto un giudizio (oddio, ho 8 libri arretrati sul comodino, ma cercherò di infilarcelo in mezzo...).
Sofia Limerick
00martedì 13 febbraio 2007 19:46
Attenzione! Ieri sera sono andata avanti con la lettura e devo dire che Moers non è male come ho pensato fin'ora. La sua capacità descrittiva è molto buona, ma non mi entusiasma comunque quanto quella di TP, Pennac o Maxance Fermine. Di sicuro, Moers non ha l'umorismo di TP: prendete una pagina qualsiasi di un libro qualsiasi di Terry e ci troverete più battute (per altro fulminanti) di quante ce ne sono nelle prime 100 pagine de "La città dei libri sognanti". Per non parlare dei colpi di scena.
Ultima critica: trovo limitante la scelta dell'autore di popolare la sua Zamonia di sole creature fantastiche o molto estinte...(il protagonista è un dinosauto). Cosa che penso anche della saga di Redwall di Brian Jacques, nonostante il successo che egli ha avuto descrivendo le avventure di una versione animale della società medioevale...
Non critico la scelta in sè di limitarsi a personaggi animali antropomorfizzati. "Mrs Frisby and the Rats of Nimh" di Robert O'Brien è molto meglio, e non parliamo de "La fattoria degli animali" o de "Le Roman de Renard".
Dibbler
00mercoledì 14 febbraio 2007 13:47
Ho ordinato il primo libro della saga di Zamonia (mi piace sempre iniziare dall'inizio, nell'eventualità di continuare e farmi tutta la saga, come spesso succede), tra l'altro ho notato che son dei bei tomoni!
A presto delle impressioni!
Dibbler
00lunedì 26 febbraio 2007 21:22
Mi è arrivato il libro, "le tredici vite e mezzo del capitano orso blu" e, dopo aver completato le letture in corso (Benni), l'ho iniziato. Ho letto un 150 pagine circa, e per ora non lo apprezzo per nulla. A me pare per bambini, capacità narrativa base, soggetto predicato complemento oggetto, una buona fantasia sicuramente, ma non del tipo che piace a me. Non è ironico, non è pungente, non è dissacrante...non è nemmeno divertente! Ribadisco, mi pare una cosa molto per bambini (eppure è il primo libro della saga di Zamonia, quindi comunque il genere dovrebbe essere lo stesso della città dei libri sognanti!). Finirò questo libro perchè tanto si fa leggere davvero velocemente, poi penso che non comprerò nient'altro di suo (a parte, forse, il fumetto che lo ha lanciato, Adolf. Quello, a trovarlo in giro, un pensierino ce lo farei...).
Sofia Limerick
00martedì 27 febbraio 2007 19:28
Hai proprio ragione, Dibbler... Io ho terminato "La città dei libri sognanti" e, benchè il mio giudizio sia migliorato rispetto all'inizio, continuo ad essere del parere che Moers non è paragonabile a TP neanche per scherzo. Non è dissacrante, come hai detto tu. Nemmeno io penso di comprare altri suoi libri, almeno a breve termine. E' bravo, o almeno non mi ha fatto cadere le braccia come altri autori e il libro migliora (anche se alla fine!) con l'entrata in scena del Re delle Ombre (perchè il personaggio fa delle considerazioni sull'amore per i libri e la scrittura molto interessanti, va detto).
Però... che c'entra Pratchett?!?

Chi ancora non conosce Moers e vuole provare a leggerlo, lo faccia pure, ma non pensi di trovare un nuovo Tolkien o Pratchett o un altro qualsiasi.
Moers è Moers. Poi può piacere o meno, ma non somiglia a nessun altro. Nel bene e nel male.

PS: Sempre per Dibbler, cos'hai letto di Benni? Io lo adoro!
Dibbler
00mercoledì 28 febbraio 2007 10:26
No no, il mio giudizio, arrivato ora alla metà del libro, è ancora fortemente negativo. Può essere carino per ragazzi di 10\12 anni, non di più secondo me. E costa pure 18 euro!
Non c'entra nulla con Pratchett, men che meno con Douglas Adams, co n molta molta molta fatica con Tokien (giusto perchè è fantasy!^_^), e sinceramente non ne giustifico nemmeno un granchè la fama.

Di Benni, ad oggi, ho letto Elianto, Terra!, comici spaventati guerrieri e Baol, e mi attendono 4 altri suoi libri sul comodino e uno spettacolo teatrale con De Luigi questa settimana. Che dire? Eccezionale Elianto, mentre la produzione anni '80 che ho letto finora è un po' casinara, lasciando il lettore spesso perplesso e alla fine un po' annoiato da troppa fantasia buttata a volte alla rinfusa. Un buon rialzo è Baol e, dal momento che li sto leggendo in ordine cronologico (a parte Elianto, perchè mi sembrava meglio cominciare con un libro di sicura fama), sono propenso a credere che andrà man mano molto migliorando fino all'apice stilistico di Elianto. E sono curioso di conocere anche il periodo post-Elianto!
Sofia Limerick
00martedì 6 marzo 2007 00:03
Re:

Scritto da: Dibbler 28/02/2007 10.26
No no, il mio giudizio, arrivato ora alla metà del libro, è ancora fortemente negativo. Può essere carino per ragazzi di 10\12 anni, non di più secondo me. E costa pure 18 euro!
Non c'entra nulla con Pratchett, men che meno con Douglas Adams, co n molta molta molta fatica con Tokien (giusto perchè è fantasy!^_^), e sinceramente non ne giustifico nemmeno un granchè la fama.

Di Benni, ad oggi, ho letto Elianto, Terra!, comici spaventati guerrieri e Baol, e mi attendono 4 altri suoi libri sul comodino e uno spettacolo teatrale con De Luigi questa settimana. Che dire? Eccezionale Elianto, mentre la produzione anni '80 che ho letto finora è un po' casinara, lasciando il lettore spesso perplesso e alla fine un po' annoiato da troppa fantasia buttata a volte alla rinfusa. Un buon rialzo è Baol e, dal momento che li sto leggendo in ordine cronologico (a parte Elianto, perchè mi sembrava meglio cominciare con un libro di sicura fama), sono propenso a credere che andrà man mano molto migliorando fino all'apice stilistico di Elianto. E sono curioso di conocere anche il periodo post-Elianto!



Sono commossa... Resisto alla tentazione di lanciarmi in una discussione su Benni [SM=g27998] , anche perche il topic è dedicato ad altro autore ( e se non ci pensi prima tu, Dibbler, la prossima volta che entro nel forum apro un topic nuovo nuovo su Benni) e in secondo luogo preferisco andare a tradurre ancora un piccolo brano di "The science of Discworld 2". Oppure dormo, visto l'ora che si è fatta.
Buonanotte....
Dibbler
00martedì 6 marzo 2007 10:16
Nel frattempo, ho finito il Moers...pessimo.
Trasformiamo il tutto a mo' di favola, in modo da trarne un insegnamento:
"C'era una volta una ragazza lontana lontana, che viveva in posti sconosciuti, che amava leggere. E leggeva, leggeva, leggeva in continuazione, fino ad imbattersi in un libro che tutti credevano speciale. Era un libro molto colorato, pieno di immagini, e la attrasse subito per la descrizione in calce, che paragonava lo sconosciuto scrittore ai suoi autori preferiti. Confidando nella critica, iniziò a leggerlo subito rapita. E lesse, lesse, lesse, e la storia non partiva, e i richiami ai suoi autori tanto amati tardavano a farsi vedere, e tutto le sembrava grigio e triste. E lesse, lesse, lesse testarda, non capendo come potesse essere così insulsa la storia, e così osannato il suo autore. Si trovava quasi alla fine del libro, ma la storia non era decollata, non si era affezionata ai personaggi, non si era riconosciuta in nessuna ragazza, animale, pianta, pietra del libro. Il tempo le era scivolato via dalla vita, e lei non ne aveva tratto nulla. Conscia di tali accadimenti, sconsigliò caldamente la lettura dell'infame autore a tutti gli amici, compagni, parenti, conoscenti, passanti, sconosciuti, animali, piante e pietre.
Proprio in questo momento entra in scena un giovane ragazzo, appassionato lettore, all'insaziabile ricerca del comico assoluto che, sentito il nome dell'autore ed i richiami al suo olimpo di scrittori, ignorato completamente il consiglio dell'avvenente protagonista della storia, acquistò tale volume, smanioso di scoprire un nuovo autore. E lesse, lesse, lesse, ma il volume era insipido, la storia infantile e non divertente. Bisogna precisare che il giovanotto si nutriva di comicità, ed era dunque per lui una necessità poter ridere leggendo. E lesse, lesse, lesse, ma i sorrisi erano solo uno spiraglio forzato di una tristezza interiore che cresceva, culminando poi alla fine del libro. Mentre leggeva, il ragazzo dimagrì, dimagrì, dimagrì talmente tanto, non potendo cibarsi, che alla fine scomparve."

Ed ora, le morali:
1-"La favola insegna ad usare altri substrati energetici alternativi alla comicità. Ad esempio il glucosio."

2-"La favola insegna ad accettare le caramelle dagli sconosciuti, purchè questi si trovino su un forum."

3-"La favola insegna che i critici letterari si drogano."

4-"La favola insegna a fidarsi del consiglio delle avvenenti fanciulle".

A voi scegliere quello che più vi aggrada.

I personaggi di tale storia sono di pura invenzione. Chiunque trovasse riferimenti a cose, persone o fatti veramente esistenti, è pregato non farlo notare agli altri.
Sofia Limerick
00martedì 6 marzo 2007 16:40
Sono commossa... E' una storia bellissima. Se mi è concesso l'onore, vorrei continuare io a raccontarla...

"La fanciulla, disperata per la scomparsa del giovane e tormentata dai sensi di colpa, tagliò i suoi lunghi capelli rossi , tinse tutte le sue vesti di nero e smise di mangiare anch'essa di magiare, sperando si poterne seguire il destino. Ma il Destino sembrava farsi beffe di lei negandole l'oblio tanto cercato...

Finchè una notte, una di quelle notti diventate tristi ed eterne dopo la scomparsa dell'eroe, la fanciulla capì: non doveva scomparire, ma anzi cercare il modo di fare tornare il ragazzo... ovunque fosse il luogo dove era finito...
Così andò a chiudersi nella biblioteca del castello e cercò e cercò e cercò fino ad esaurire le forze un libro che potesse riportare il giovane da lei.
Finalmente, nascosto tra vecchi e polverosi volumi dimenticati ormai da secoli, su uno degli scaffali più alti, scorse un piccolo libro rilegato in pelle. "Deve trovarsi lì da molti anni" pensò la fanciulla "eppure nè la polvere nè i topi lo hanno toccato... Dev'essere sicuramente magico". Piena di speranza, lo prese e ne sfogliò le pagine con grande curiosità, immergendosi nella lettura per ore ed ore. La storia era molto particolare: non era stata scritta da un unico autore, ma da un gruppo di uomini e donne che, come l'eroe, vivevano di risate e situazioni improbabili. Ciascuno di loro aveva scritto un capitolo della storia, secondo il suo genio.
"Forse è il libro che stavo cercando..." disse tra sè la ragazza, posando il libro sulla mensola del camino...
Andò a dormire, stanca per le lunghe ore di ricerca. Fu un sonno senza sogni.
E al mattino, quando lei andò a controllare, il libro non c'era piu.
Si intitolava "Yeats è morto!"
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