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Witches Abroad (Streghe all'estero)

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2007 12:00
26/01/2007 12:00
 
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Messaggio recuperato: redatto da Polgara

Dal momento che esiste già un topic del genere per Jingo ho deciso di mettere qui la traduzione del libro Witches Abroad, seguito del ciclo delle streghe di Lancre. Per leggerlo sarebbe meglio aver letto L'arte della magia e Sorellanza Stregonesca.

Le note che Pratchett inserisce in fondo alla pagina sono alla fine dei post.

Ditemi se ci sono parti poco chiare.

Streghe all'estero, parte 1


Questo è il Mondodisco, che viaggia attraverso lo spazio sulla schiena di quattro elefanti, che a loro volta stanno sul guscio della Grande A'Tuin, la tartaruga del cielo.

Una volta un universo del genere era considerato insolito e, probabilmente, impossibile.

Ma in fin dei conti... era tutto così semplice, una volta.

Perché l'universo era pieno di ignoranza tutt'intorno e lo scienziato se ne faceva una panoramica come un cercatore su un fiume di montagna, cercando l'oro della conoscenza tra la ghiaia della irragionevolezza, la sabbia dell'incertezza e le piccole cose pelose a otto zampe della superstizione.

Di tanto in tanto si sarebbe raddrizzato e avrebbe detto cose come "Urrà, ho scoperto la Terza Legge di Boyle." E tutti sapevano dove stavano. Ma il problema era che l'ignoranza divenne più interessante, specialmente la grande e affascinante ignoranza su cose enormi e importanti come materia e creazione, e le persone smisero di costruire pazientemente le loro piccole case di bastoncini razionali nel caos dell'universo e iniziarono ad interessarsi del caos stesso - in parte perché era molto più facile essere un esperto sul caos, ma principalmente perchè faceva dei disegni davvero belli che potevi mettere su una t-shirt.

E invece di andare avanti con la scienza reale (1) gli scienziati improvvisamente andarono in giro a dire come era impossibile conoscere qualsiasi cosa, e che non c'era davvero nulla che potevi chiamare realtà di cui sapere qualcosa, e come tutto questo era tremendamente eccitante, e a proposito sapevi che ci sono probabilmente tutti questi piccoli universi dappertutto ma nessuno può vederli perché sono tutti piegati su se stessi? A proposito, non pensi che questa è una t-shirt piuttosto bella?

In confronto a tutto questo, una grande tartaruga con un mondo sulla sua schiena è praticamente ordinaria. Per lo meno non pretende di non esistere, e nessuno sul Mondodisco ha mai cercato di dimostrare che non esisteva in caso venisse fuori che avevano ragione e si trovassero improvvisamente a fluttuare nello spazio vuoto. Questo perché il Mondodisco esiste proprio sull'orlo della realtà. Le più piccole cose possono far andare dall'altro lato. Così, sul Mondodisco, le persone prendono sul serio le cose.

Come le storie.

Perché le storie sono importanti.

Le persone pensano che le storie sono determinate dalle persone. In effetti, è il contrario.

Le storie esistono indipendentemente dai loro interpreti. Se sai questo, la conoscenza è potere.

Le storie, grandi fiocchi svolazzanti di spazio-tempo modellato, sono state a volare e srotolarsi intorno all'universo dall'inizio dei tempi. E si sono evolute. Le più deboli sono morte e le più forti sono sopravvissute e sono diventate grasse con il rinarrare... le storie, che si torcono e volano attraverso l'oscurità.

E la loro stessa esistenza riveste uno schema debole ma persistente sul caos che è la Storia. Le storie tracciano solchi abbastanza profondi che le persone li seguono nello stesso modo in cui l'acqua segue certi percorsi scendendo da una montagna. E ogni volta che nuovi attori percorrono il sentiero della storia, il solco diventa più profondo.

Questa è chiamata la teoria della causalità narrativa e significa che una storia, una volta iniziata, prende una forma. Raccoglie tutte le vibrazioni di tutti gli altri svolgimenti di quella storia che ci sono mai stati.

Questo è il motivo per cui la storia continua a ripetersi tutto il tempo.

Così un migliaio di eroi hanno rubato il fuoco agli dei. Un migliaio di lupi hanno mangiato nonnine, un migliaio di principesse sono state baciate. Un milione di attori inconsapevoli si sono mossi, senza saperlo, attraverso i sentieri della storia.

E' ora impossibile per il terzo e più giovane figlio di qualsiasi re, se dovesse intraprendere una ricerca che ha finora portato via i suoi fratelli più grandi, non avere successo.

Alle storie non importa chi prende parte in esse. Tutto quello che importa è che la storia venga raccontata, che la storia si ripeta. O, se preferite pensarla in questo modo: le storie sono una forma di vita parassita, che distorcono le vite nel servizio della storia stessa. (2)

Ci vuole un tipo speciale di persona per opporsi, e diventare il bicarbonato della storia.

C'era una volta...

***********************

Mani grigie strinsero il martello e lo batterono, colpendo il palo così forte che affondò di un piede nella terra soffice.

Altri due colpi e fu fissato irremovibilmente.

Dagli alberi intorno alla radura i serpenti e gli uccelli guardavano silenziosamente. Nella palude gli alligatori fluttuavano come chiazze di acqua pericolosa.

Mani grigie presero la traversa e la fissarono al suo posto, legandola con rampicanti, tirandoli così stretti che scricchiolarono.

Lei lo guardava. E poi prese un frammento di specchio e lo legò in cima al palo.

"Il cappotto," disse.

Lui prese il cappotto e lo infilò sulla traversa. Il bastone non era abbastanza lungo, così gli ultimi centimetri delle maniche ciondolavano vuoti.

"E il cappello," disse lei.

Era alto, e arrotondato, e nero. Luccicava.

Il pezzo di specchio brillava tra l'oscurità del cappello e del cappotto.

"Funzionerà?" disse lui.

"Sì," disse lei. "Anche gli specchi hanno il loro riflesso. Dobbiamo combattere gli specchi con gli specchi." Guardò con ira tra gli alberi verso una slanciata torre bianca nella distanza. "Dobbiamo trovare il suo riflesso."

"Dovrà protendersi molto lontano, allora."

"Sì. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto che possiamo trovare."

Guardò intorno alla radura.

Aveva chiamato Mister Safe Way, Lady Bon Anna, Hotaloga Andrews e Stride Wide Man. Probabilmente non erano dei molto in gamba.

Ma erano il meglio che era riuscita a creare.

*************************

Questa è una storia sulle storie.

O cosa significa davvero essere una fata madrina.

Ma è anche, in particolare, su riflessi e specchi.

Lungo tutto il multiverso ci sono tribù arretrate (3) che non si fidano di specchi e immagini perché, dicono, rubano un pò dell'anima di una persona e che solo una quantità limitata di una persona da far circolare. E le persone che indossano più vestiti dicono che questa è superstizione, nonostante il fatto che altre persone che spendono le loro vite ad apparire in immagini di diversi tipi sembrano sviluppare una qualità sottile. E' invece attribuito a troppo lavoro e, significativamente, a troppa esposizione.

Solo superstizione. Ma una superstizione non deve necessariamente essere sbagliata.

Uno specchio può succhiare un pezzo di anima. Uno specchio può contenere il riflesso dell'intero universo, un intero cielo di stelle in un pezzo di vetro argentato non più spesso di un respiro.

Conosci gli specchi e conosci quasi tutto.

Guarda nello specchio...

... più lontano...

... fino ad una luce arancione su una fredda cima di montagna, migliaia di miglia dal calore vegetale di quella palude...

**************************

Le persone del luogo la chiamavano la Bear Mountain (montagna dell'orso). Questo perché era una montagna spoglia (in inglese: bare), non perché avesse molti orsi. Questo causava una certa quantità di confusione lucrativa, però; molte persone spesso marciavano fino al villaggio più vicino con archi robusti, trappole e reti e richiedevano altezzosamente una guida nativa per portarli dagli orsi. Visto che tutti nel posto stavano guadagnandosi da vivere piuttosto bene da questo, con la vendita di libri guida, mappe di caverne di orsi, orologi a cucù ornamentali con orsi sopra, bastoni da passeggio e torte a forma d'orso, in qualche modo nessuno aveva il tempo per andare a correggere lo spelling. (4)

Era tanto spoglia quanto poteva esserlo una montagna.

La maggior parte degli alberi finivano a metà strada verso la cima, solo un pò di pini rimanevano per dare un effetto molto simile al paio di ciuffi patetici pettinati sopra il proprio scalpo da un pelato che non vuole ammettere di esserlo.

Era un posto dove le streghe si incontravano.

Stanotte un fuoco brillava proprio sulla vetta della collina. Figure scure si muovevano nella luce tremolante.

La luna procedeva attraverso un merletto di nuvole.

Infine, una figura alta e con il cappello a punta disse, "Intendi che tutti hanno portato insalata di patate?"

**************************

C'era una delle streghe del Ramtop che non stava partecipando al sabbat. Alle streghe piace una notte fuori come a chiunque altro ma, in questo caso, aveva un impegno più urgente. E non era il tipo di impegno che potevi rimandare facilmente.

Desiderata Hollow stava scrivendo il suo testamento.

Quando Desiderata Hollow era una ragazza, sua nonna le aveva dato quattro importanti consigli per guidare i suoi giovani passi nel percorso inaspettatamente tortuoso della vita.

Erano:

Mai fidarsi di un cane con sopracciglie arancioni,

Prendere sempre il nome e l'indirizzo del giovane uomo,

Non mettersi mai tra due specchi,

E indossare sempre mutande completamente pulite ogni giorno perché non sai mai quando potresti essere investita e uccisa da un cavallo imbizzarrito e se le persone scoprivano che avevi mutande inaccettabili addosso, saresti morta di vergogna.

E poi Desiderata crebbe per diventare una strega. E uno dei benefici minori di essere una strega è che sai esattamente quando morirai e puoi indossare le mutande che vuoi. (5)

Quello era stato ottanta anni prima, quando l'idea di sapere esattamente quando saresti morta era sembrato piuttosto attraente perché segretamente, di certo, tu sapevi che saresti vissuta per sempre.

Quello era allora.

E questo era adesso.

Per sempre non sembrava durare in questi giorni tanto quanto durava una volta.

Un altro ceppo si sbriciolò in cenere nel camino. Desiderata non si era presa il disturbo di ordinare combustibile per l'inverno. Non c'era molto senso nel farlo.

E poi, naturalmente, c'era questa altra cosa...

L'aveva avvolta attentamente in un lungo pacchetto slanciato. Adesso piegò la lettera, la indirizzò, e la spinse sotto il laccio. Lavoro fatto.

Alzò lo sguardo. Desiderata era stata cieca per gli ultimi trenta anni, ma questo non era stato un problema. Era sempre stata benedetta, se quella era la parola, con la seconda vista. Così quando gli occhi ordinari cedevano tu ti allenavi semplicemente a vedere nel presente, che comunque era più facile che il futuro. E visto che il bulbo oculare dell'occulto non dipendeva dalla luce, risparmiavi in candele. C'era sempre un motivo di ottimismo, se sapevi dove guardare. Per modo di dire.

C'era uno specchio sul muro di fronte a lei.

La faccia in esso non era la sua, che era rotonda e rosa.

Era la faccia di una donna che era abituata a dare ordini. Desiderata non era il tipo che dava ordini. Piuttosto l'opposto, infatti.

La donna disse, "Stai morendo, Desiderata."

"Lo sto facendo, sì."

"Sei diventata vecchia. Il tuo tipo lo fa sempre. Il tuo potere è quasi andato."

"Quello è un fatto, Lilith," disse Desiderata mitemente.

"Quindi la tua protezione si sta ritirando da lei."

" 'Paura di sì," disse Desiderata.

"Allora adesso siamo solo io e la malvagia donna della palude. E io vincerò."

"E' così che sembra, ho paura."

"Avresti dovuto trovare un successore."

"Mai avuto il tempo. Non sono il tipo che pianifica, lo sai."

La faccia nello specchio si fece più vicina, come se la figura si fosse mossa un pò più vicina al suo lato dello specchio.

"Hai perso, Desiderata Hollow."

"Così capita." Desiderata si mise in piedi, un pò barcollante, e prese in mano un panno.

La figura sembrava star diventando arrabbiata. Sentiva chiaramente che le persone che hanno perso dovrebbero sembrare avvilite, e non come se stessero godendosi uno scherzo a spese tue.

"Non capisci cosa significa perdere?"

"Alcune persone sono piuttosto chiare riguardo l'argomento," disse Desiderata. "Addio, milady." Appese il panno sopra lo specchio.

Ci fu una inspirazione infuriata, e poi silenzio.

Desiderata rimase ferma come se fosse persa nei suoi pensieri.

Poi alzò la testa, e disse: "Il pentolino ha appena bollito. Vorresti una tazza di tè?"

NO, GRAZIE, disse una voce proprio dietro di lei.

"Quanto sei stato ad aspettare?"

DA SEMPRE.

"Non ti sto trattenendo, vero?"

E' UNA NOTTE CALMA.

"Sto preparando una tazza di tè. Penso che ci sia un biscotto rimasto."

NO,GRAZIE.

"Se ti viene appetito, è nel vasetto sulla mensola del camino. E' autentica terracotta klatchiana, sai. Fatta da un autentico artigiano klatchiano. Da Klatch," aggiunse.

DAVVERO?

"Ero solita andare molto in giro quando ero più giovane."

SI?

"Bei tempi." Desiderata attizzò il fuoco. "Era il lavoro, vedi. Naturalmente, mi aspetto che è lo stesso per te."

SI.

"Non sapevo mai quando sarei stata chiamata. Beh, naturalmente sai di cosa parlo, non è vero. Cucine, principalmente. Sembrava sempre essere cucine. Balli a volte, ma generalmente era cucine." Prese il pentolino e versò l'acqua bollente nella teiera sul focolare.

DAVVERO.

"Ero solita esaudire i loro desideri."

Morte sembrava perplesso.

COSA? INTENDI COME... CREDENZE A MURO? NUOVI LAVELLI? QUEL TIPO DI COSE?

"No, no. Le persone." Desiderata sospirò. "E' una grande responsabilità, fare la fata madrina. Sapere quando fermarsi, intendo. Le persone i cui desideri vengono esauditi spesso non finiscono per essere persone molto piacevoli. Così dovresti dargli quello che vogliono - o quello di cui hanno bisogno?"

Morte annuì educatamente. Dal suo punto di vista, le persone ricevevano quello che gli veniva dato.

"Come questo affare di Genua -" Desiderata iniziò.

Morte alzò lo sguardo bruscamente.

GENUA?

"La conosci? Beh, naturalmente."

IO... CONOSCO OGNI LUOGO, OVVIAMENTE.

L'espressione di Desiderata si addolcì. I suoi occhi interni stavano guardano da un'altra parte.

"C'erano due di noi. Madrine vanno a coppie, sai. Io e Lady Lilith? C'è un sacco di potere nel fare la madrina. E' come essere parte della storia. Comunque, la ragazza nacque, fuori dal matrimonio ma non danneggiata da quello, non era come se non potevano essersi sposati, solo non trovarono mai il tempo di farlo... e Lilith desiderò per lei che fosse bella e avesse potere e sposasse un principe. Ah! E ha lavorato su quello da allora. Cosa potevo fare io? Non puoi discutere con desideri del genere. Lilith conosce il potere di una storia. Ho fatto il meglio che potevo, ma Lilith ha il potere. Ho sentito che governa la città ora. Cambiare un intero paese solo per far funzionare una storia! E ora è troppo tardi comunque. Per me. Così passo la responsabilità. E' così che va, con il fare la fata madrina. Nessuna mai vuole essere una fata madrina. Tranne Lilith, naturalmente. Ha un chiodo fisso su quello. Così mando qualcun altro. Potrei aver lasciato le cose fino a che è troppo tardi."

Desiderata era un'anima gentile. Fate madrine sviluppano una comprensione molto profonda della natura umana, che rende quelle buone gentili e quelle cattive potenti. Non era tipo da usare linguaggio estremo, ma era possibile essere sicuri che quando impiegava un termine mite come "un chiodo fisso" lo stava usando per definire qualcuno che lei credeva essere molte miglia oltre l'orizzonte della pazzia e in accelerazione.

Versò il tè.

"Ecco il problema con la seconda vista," disse. "Puoi vedere cosa sta succedendo, ma non sai cosa significa. Ho visto il futuro. C'è una carrozza fatta da una zucca. E questo è impossibile. E ci sono cocchieri fatti da topi, che è improbabile. E c'è un orologio che suona la mezzanotte, e qualcosa su una scarpetta di vetro. E succederà tutto. Perché è così che le storie devono funzionare. E poi ho pensato: conosco alcune persone che fanno funzionare le storie a modo loro."

Sospirò di nuovo. "Vorrei essere io ad andare a Genua," disse. "Mi farebbe bene il caldo. E sta per venire il Martedì Grasso. Sempre andata a Genua per il Martedì Grasso ai vecchi tempi."

Ci fu un silenzio in attesa.

Poi Morte disse, SICURAMENTE NON STAI CHIEDENDO A ME DI ESAUDIRE UN DESIDERIO?

"Ah! nessuno esaudisce i desideri di una fata madrina." Desiderata aveva quello sguardo interiore di nuovo, con la sua voce che parlava a se stessa. "Visto? Devo farle andare tutte e tre a Genua. Devo farle andare lì perché le ho viste lì. Devono essere tutte e tre. E non è facile, con persone come loro. Devo usare la testologia. Devo farle mandarsi da sole. Dì a Esme Weatherwax che deve andare da qualche parte e non ci andrà per ostinazione, così dille che non deve andarci e correrà lì su vetri rotti. Ecco la cosa riguardo i Wetherwax, vedi. Non sanno come essere battuti."

Qualcosa sembrò colpirla come divertente.

"Ma una di loro dovrà impararlo."

Morte non disse nulla. Da dove stava lui, Desiderata rifletté, perdere era qualcosa che tutti imparavano.

Finì il suo tè. Poi si alzò, si mise il suo cappello a punta con una certa quantità di cerimonia, e zoppicò fuori dalla porta sul retro.

C'era un solco profondo scavato sotto gli alberi a poca distanza dalla casa, lungo il quale qualcuno aveva premurosamente messo una scala corta. Lei si arrampicò dentro e, con un pò di difficoltà, spinse la scala sulle foglie. Poi si stese. Si sedette.

"Il signor Selce il troll giù alla segheria fa un prezzo molto buono per le bare, se non ti dispiace il pino."

DOVRO' DEFINITIVAMENTE TENERLO A MENTE.

"Ho fatto scavare il buco per me da Hurker il bracconiere," disse, colloquialmente, " e verrà a riempirlo mentre torna a casa. Credo nell'essere ordinati. Portalo via, maestro."

COSA? OH. UN MODO DI DIRE.

Alzò la falce.

Desiderata Hollow andò al suo riposo.

"Beh," disse "quello è stato facile. Cosa succede ora?"

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(1) Come trovare quella stramaledetta farfalla le cui ali sbattenti causano tutte queste tempeste che abbiamo avuto ultimamente e farla fermare.
(2) E le persone si sbagliano riguardo alle leggende urbane. La logica e la ragione dicono che queste sono creazioni fittizie, ri-raccontate ripetutamente da persone che desiderano ardentemente l'evidenza di strane coincidenze, giustizia naturale e così via. Non è così. Continuano ad accadere tutto il tempo, ovunque, mentre le storie rimbalzano avanti e indietro tra gli universi. In ogni momento centinaia di nonnine morte sono portate via sui portapacchi di macchine rubate e pastori tedeschi fedeli si stanno strozzando con le dita di ladri notturni. E non sono ristrette a nessun mondo particolare. Centinaia di jivpts mercuriani femmine volgono quattro piccoli occhi verso i loro soccorritori e dicono, "Mio marito-per-riproduzione sarà furioso - era la sua unità di viaggio." Le leggende urbane sono vive.
(3) Considerate arretrate, cioè, da persone che indossano più abiti di loro.
(4) Cattivo spelling può essere letale. Per esempio, l'avido serafino di Al-Ybi era stato maledetto una volta da una divinità poco istruita e per alcuni giorni ogni cosa che toccava si trasformava in Olo, che era il nome di un piccolo nano di una comunità di montagna a centinaia di miglia di distanza che si ritrovò magicamente trascinato nel regno e duplicato senza sosta. Circa duemila Olo più tardi l'incantesimo terminò. In questi giorni, le persone di Al-Ybi sono rinomate per essere insolitamente basse e irascibili.
(5) Che spiega molto riguardo le streghe.
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Ecco la seconda parte!

Una richiesta: Nonnina Weatherwax dice spesso "I can't be having with..."
Voi come lo tradurreste? Io l'ho reso come "non posso avere a che fare con...", ma non so se è la traduzione giusta. Consigli?

Se trovate qualche altra cosa che non suona bene, o non si capisce, ditemelo!


Streghe all'estero, parte 2

E questa è Genua. Il regno magico. La città di diamante. Il paese fortunato.

Nel centro della città una donna stava tra due specchi, guardandosi riflessa fino all'infinito.

Gli specchi erano a loro volta nel centro di un ottagono di specchi, a cielo aperto sulla torre più alta del palazzo. C'erano così tante immagini riflesse, in effetti, che era solo con estrema difficoltà che potevi individuare dove finivano gli specchi e iniziava la persona reale.

Il suo nome era Lady Lilith de Tempscire, anche se aveva risposto a molti altri nomi nel corso di una lunga vita piena di eventi. E quello era qualcosa che imparavi a fare presto, lei aveva scoperto. Se volevi arrivare da qualche parte in questo mondo – e lei aveva deciso, fin dall'inizio, che voleva arrivare il più lontano possibile – indossavi i nomi senza darvi troppo peso, e prendevi il potere dovunque lo trovassi. Aveva sepolto tre mariti, e almeno due erano già morti prima.

E ti trasferivi continuamente. Perché molte persone non si trasferiscono spesso. Bastava cambiare paese e nome e, se avevi il giusto comportamento, il mondo ti apparteneva. Per esempio, si era dovuta spostare di appena un centinaio di miglia per diventare una Lady.

Avrebbe fatto qualunque cosa ora...

I due specchi principali erano posizionati quasi, ma non del tutto, uno di fronte all'altro, così che Lilith poteva guardare da sopra la sua spalla e vedere le sue immagini curvarsi intorno all'universo contenuto nello specchio.

Poteva sentire se stessa che fluiva in se stessa, moltiplicandosi attraverso gli infiniti riflessi.

Quando Lilith sospirò e uscì dallo spazio tra gli specchi l'effetto fu sorprendente. Immagini di Lilith rimasero appese nell'aria per un momento, come ombre tridimensionali, prima di svanire.

Così... Desiderata stava morendo. Vecchia donnetta intrigante. Si meritava la morte. Non aveva mai capito il tipo di potere che aveva. Era una di quelle persone che avevano paura di fare del bene per timore di recare danno, che prendevano tutto così seriamente che si bloccavano con angoscia morale prima di esaudire il desiderio di una singola formica.

Lilith guardò giù e fuori della città. Beh, non c'erano ostacoli ora. La stupida donna voodoo nella palude era una semplice distrazione, senza alcuna comprensione.

Niente ostacolava quello che Lilith amava più di ogni altra cosa.

Un lieto fine.

******************************************

In cima alla montagna il sabbat si era un po' placato.

Artisti e scrittori hanno sempre avuto una idea piuttosto esagerata su quello che avviene ad un sabbat di streghe. Questo deriva dallo spendere troppo tempo in piccole stanze con le tende tirate, invece di uscire fuori nella salutare aria fresca.

Per esempio, c'è il danzare nude. Nel clima medio-temperato ci sono molte poche notti in cui qualcuno danzerebbe a mezzanotte senza vestiti addosso, senza contare il problema di pietre, cardi, e porcospini inaspettati.

Poi c'è tutto quell'affare delle divinità dalla testa di capra. Molte streghe non credono negli dei. Sanno che gli dei esistono, naturalmente. Hanno anche a che fare con loro, di tanto in tanto. Ma non credono in loro. Li conoscono troppo bene. Sarebbe come credere nel postino.

E ci sono i cibi e le bevande – i pezzi di rettile e cose simili. In effetti, le streghe non gradiscono molto quel genere di cose. Il peggio che puoi dire sulle abitudini alimentari del tipo più vecchio di streghe è che tendono a preferire biscotti allo zenzero immersi in tè con così tanto zucchero che il cucchiaino non si muove e che lo bevono dal piattino se pensano che è troppo caldo. E lo fanno con suoni di apprezzamento generalmente più associati a sistemi di tubature di poco prezzo. Zampe di rospo e cose simili potrebbero essere meglio di questo.

Poi ci sono gli unguenti mistici. Per pura fortuna, gli artisti e gli scrittori sono su un terreno più saldo qui. Molte streghe sono anziane, che è quando gli unguenti iniziano ad avere attrattiva, e almeno due di quelle presenti questa notte avevano addosso la famosa pomata per il petto all'oca-grasso-e-salvia di Nonnina Weatherwax. Questa non ti faceva volare ed avere visioni, ma preveniva i raffreddori, se solo perché l'odore stremante che si sviluppava intorno alla seconda settimana teneva tutti gli altri così lontani che non potevi prenderti nulla da loro.

E per finire ci sono i sabbat stessi. La tua strega media non è, per natura, un animale sociale per quanto riguarda le altre streghe. C'è un conflitto di personalità dominanti. C'è un gruppo di capibanda senza una banda. C'è la regola di base non scritta dell'essere strega, che è “Non fare quello che vuoi, fa quello che dico io.” La dimensione naturale di una congrega di streghe è uno. Le streghe si riuniscono solo quando non possono evitarlo.

Tipo ora.

La conversazione, data l'assenza di Desiderata, si era naturalmente diretta verso l'attuale carenza di streghe. (1)

“Cosa, nessuna?” disse Nonnina Weatherwax.

“Nessuna,” disse Comare Brevis.

“Lo definisco terribile,” disse Nonnina. “E' disgustoso.”

“Eh?” disse Vecchia Madre Dismass

“Lo definisce disgustoso!” urlò Comare Brevis.

“Eh?”

“Non c'è nessuna ragazza da proporre! Per prendere il posto di Desiderata!”

“Oh.”

Le conseguenze di questo vennero recepite.

“Se nessuno vuole le croste le prendo io,” disse Nonna Ogg.

“Non avevamo mai questo genere di problemi quando ero giovane,” disse Nonnina Weatherwax. “C'era una dozzina di streghe solo da questo lato della montagna. Naturalmente questo era prima di tutto questo” - fece una smorfia - “ farsi il proprio svago. C'è troppo di questo farsi il proprio svago in questi tempi. Non facevamo mai il nostro svago quando ero una ragazza. Non avevamo mai il tempo.”

“Tempera fuggit,” disse Nonna Ogg.

“Cosa?”

“Tempera fuggit. Significa che quello era allora e questo è adesso,” disse Nonna Ogg.

“Non ho bisogno che qualcuno me lo dica, Gytha Ogg. So quando è adesso.”

“Devi muoverti con i tempi.”

“Non vedo perché. Non vedo perché noi-”

“Quindi suppongo che dobbiamo spostare di nuovo i confini,” disse Comare Brevis.

“Non si può,” disse subito Nonnina Weatherwax. “Sto già facendo quattro villaggi. La scopa ha a stento tempo per raffreddarsi.”

“Beh, con il trapasso di Madre Hollow, siamo definitivamente a corto di personale,” disse Comare Brevis. “So che non faceva molto, dato il suo altro lavoro, ma era presente. Questo è l'importante. Essere presenti. Ci deve essere una strega locale.”

Le quattro streghe fissarono depresse il fuoco. Beh, tre di loro lo fecero. Nonna Ogg, che tendeva a guardare al lato allegro, preparò il pane tostato.

“Hanno un mago, giù a Creel Springs,” disse Comare Brevis. “Non c'era nessuno che potesse prendere la posizione quando la vecchia Nonnina Hopliss è trapassata, così hanno mandato a chiamare un mago ad Ankh-Morpork. Un mago vero. Con un bastone. Ha un negozio lì e tutto il resto, con una targa d'ottone sulla porta. C'è scritto 'Mago'.”

Le streghe sospirarono.

“La signora Singe è morta,” disse Comare Brevis. “E Comare Peavey è morta.”

“Davvero? La vecchia Mabel Peavey?” disse Nonna Ogg, attraverso una pioggia di briciole. “Quanti anni aveva?”

“Centodiciannove,” disse Comare Brevis. “Le avevo detto, 'Non puoi andare a scalare montagne alla tua età' ma non ha voluto ascoltarmi.”

“Alcune persone sono così,” disse Nonnina Weatherwax. “Testarde come muli. Digli che non devono fare qualcosa e non si fermeranno finché non ci avranno provato.”

“A proposito, ho sentito le sue ultime parole,” disse Comare Brevis.

“Cosa ha detto?” disse Nonnina Weatherwax.

“Se mi ricordo bene, 'oh merda',” disse Comare Brevis.

“E' come sarebbe voluta morire,” disse Nonna Ogg. Le altre streghe annuirono.

“Sapete, potremmo star assistendo alla fine della stregoneria da queste parti,” disse Comare Brevis.

Fissarono di nuovo il fuoco.

“Suppongo che nessuno abbia portato dei biscottini, vero?” disse Nonna Ogg, speranzosa.

Nonnina Weatherwax guardò le sue sorelle streghe. Comare Brevis lei non poteva sopportarla; la vecchia donna insegnava nella scuola dall'altra parte della montagna, e aveva la cattiva abitudine di essere ragionevole quando veniva provocata. E Vecchia Madre Dismass era probabilmente la più inutile sibilla nella storia della rivelazione oracolare. E Nonnina Weatherwax davvero non poteva avere a che fare con Nonna Ogg, che era la sua migliore amica.

“Che mi dite della giovane Magrat?” disse Vecchia Madre Dismass innocentemente. “Il suo appezzamento è proprio a confine di quello di Desiderata. Forse potrebbe prendere un po' di terreno extra?”

Nonnina Weatherwax e Nonna Ogg si scambiarono delle occhiate.

“E' diventata svitata di testa,” disse Nonnina,

“Oh, andiamo, Esme,” disse Nonna Ogg.

“Beh, io lo chiamo essere svitate,” disse Nonnina. “Non puoi dirmi che dire tutta quella roba sui familiari non è diventare svitate di testa.”

“Non ha detto così,” disse Nonna Ogg. “Ha detto che voleva familiarizzare con se stessa.”

“E' quello che ho detto,” disse Nonnina Weatherwax. “Le ho detto: Semplicità Garlick era tua madre, Araminta Garlick era tua nonna. Yolande Garlick è tua zia e tu sei tua... tu sei la tua me.”

Si risedette con lo sguardo soddisfatto di qualcuno che ha risolto tutto quello che chiunque potesse mai voler sapere su una crisi d'identità.

“Non ha voluto ascoltare” aggiunse.

Comare Brevis aggrottò la fronte.

“Magrat?” disse. Cercò di richiamare un'immagine mentale della strega più giovane del Ramtop e vide – beh, non una faccia, solo occhi leggermente acquosi con una espressione di buona volontà senza speranza incastrati tra un corpo simile a un palo ornato di fiori e capelli simili a un pagliaio dopo una burrasca. Una inarrestabile realizzatrice di opere buone. Una persona apprensiva. Il tipo di persona che salvava piccoli uccellini smarriti e piangeva quando questi morivano, che è la funzione che la gentile vecchia Madre Natura di solito riserva ai piccoli uccellini smarriti.

“Non sembra il suo comportamento solito.” disse

“E ha detto che voleva imparare a difendere di più i propri diritti.” disse Nonnina Weatherwax.

“Niente di male nel difendere i propri diritti” disse Nonna Ogg. “Difesa dei propri diritti è la parte più importante nell'essere una strega.”

“Non ho mai detto che c'era qualcosa che non andava in quello,” disse Nonnina. “Le ho detto che non c'era niente di male in quello. Puoi difendere i tuoi diritti quanto vuoi, le ho detto, basta che fai quello che ti viene detto.”

“Spalmaci questo e passerà in una settimana o due,” disse Vecchia Madre Dismass.

Le altre tre streghe la guardarono in attesa, in caso ci fosse stato qualcos'altro. Divenne chiaro che non c'era.

“E sta tenendo – cos'è che sta tenendo, Gytha?” disse Nonnina Weatherwax.

“Corsi di difesa personale,” disse Nonna Ogg.

“Ma è una strega,” fece notare Comare Brevis.

“Gliel'ho detto,” disse Nonnina Weatherwax, che aveva camminato di notte senza paura nelle foreste infestate da banditi tutta la vita, nella conoscenza certa che l'oscurità non aveva nulla di più terribile di lei. “Ha detto che non era quello il punto. Non era quello il punto. Ecco quello che ha detto.”

“Nessuno vi partecipa, comunque” disse Nonna Ogg.

“Pensavo che dovesse sposarsi con il re” disse Comare Brevis.

“Tutti lo pensavano,” disse Nonnina Weatherwax. “Ma conosci Magrat. Tende ad essere influenzata dalle idee. Adesso dice che si rifiuta di essere un oggetto sessuale.”

Ci pensarono tutte su. Alla fine Comare Brevis disse, lentamente, come qualcuno che riemerge dalle profondità di meditazioni intriganti, “Ma lei non è mai stata un oggetto sessuale.”

“Sono felice di dire che io non so nemmeno cosa sia un oggetto sessuale” disse con fermezza Nonnina Weatherwax.

“Io sì” disse Nonna Ogg.

La guardarono.

“Il nostro Shane una volta ne ha portato uno a casa da terre straniere.”

Continuarono a guardarla.

“Era marrone e grasso e aveva perline addosso e una faccia e due buchi per il filo.”

Questo non sembrò distogliere il loro sguardo.

“Beh, è quello che ha detto che era” disse Nonna Ogg.

“Penso che stai parlando di un idolo della fertilità,” disse Comare Brevis premurosamente.

Nonnina Weatherwax scosse la testa.

“Non mi sembra molto simile alla nostra Magrat-” iniziò.

“Non puoi dirmi che quello valga un centesimo” disse Vecchia Madre Dismass, da qualsiasi momento nel tempo che stava attualmente occupando.

Nessuno era mai sicuro di quale fosse.
Era un rischio professionale per i dotati di seconda vista. La mente umana non è davvero progettata per essere mandata avanti e indietro a velocità vertiginosa lungo la grande superstrada del tempo e può diventare, per così dire, separata dal suo punto fermo, vedendo a caso nel passato e nel futuro e solo di rado nel presente. Vecchia Madre Dismass era temporaneamente non presente. Questo significava che se le parlavi in Agosto lei ti stava probabilmente sentendo a Marzo. Era meglio dire qualcosa adesso e sperare che l'avrebbe recepito la prossima volta che la sua mente passava di qui.

Nonnina Weatherwax passò le mani davanti agli occhi persi nel vuoto di Vecchia Madre Dismass.

“E' andata di nuovo,” disse.

“Beh, se Magrat non può prenderlo c'è Millie Hopgood vicino Slice,” disse Comare Brevis. “E' una ragazza che lavora sodo. Attenzione, è più strabica di Magrat.”

“Niente di male in quello. Uno sguardo storto è un buon assetto per una strega,” disse Nonnina Weatherwax.

“Ma devi sapere come usarlo,” disse Nonna Ogg. “La vecchia Gertie Simmons era strabica e inviava sempre gli influssi malvagi alla punta del suo naso. Non possiamo far pensare alle persone che se dai fastidio ad una strega lei maledice e borbotta e poi le casca il naso.”

Fissarono tutte di nuovo il fuoco.

“Suppongo che Desiderata non abbia scelto il suo successore, vero?” disse Comare Brevis.

“Non si può fare,” disse Nonnina Weatherwax. “Non è così che facciamo le cose da queste parti.”

“Sì, ma Desiderata non passava molto tempo da queste parti. Era il lavoro. Andava sempre in giro per terre straniere.”

“Non posso avere a che fare con terre straniere,” disse Nonnina Weatherwax.

“Sei stata ad Ankh-Morpork,” disse Nonna Ogg mitemente. “Quello è straniero.”

“No che non lo è. E' solo molto lontano. Straniero è dove ti farfugliano in lingua pagana e mangiano schifezze straniere e adorano, lo sai, oggetti,” disse Nonnina Weatherwax, diplomatica zelante. “Straniero può essere anche piuttosto vicino, se non stai attento. Uh,” aggiunse fulminante. “Sì, lei riportava di tutto da terre straniere.”

“Mi ha riportato un bel piatto blu e bianco una volta,” disse Nonna Ogg.

“Ecco il punto,” disse Comare Brevis. “E' meglio che qualcuno vada a vedere il suo cottage. Aveva un bel po' di bella roba lì. Sarebbe terribile pensare che qualche ladro si intrufoli a rovistare.”

“Non posso immaginare un ladro che voglia penetrare nella casa di una stre-” Nonnina Weatherwax iniziò, e poi si fermò improvvisamente.

“Si,” disse mite. “Buona idea. Me ne occuperò direttamente.”

“No, ci penserò io,” disse Nonna Ogg, che aveva avuto il tempo anche lei di ricordare qualcosa di importante. “E' proprio sulla strada di casa. Nessun problema.”

“No, vorrai arrivare a casa presto,” disse Nonnina Weatherwax. “Non preoccuparti. Non mi darà alcun fastidio.”

“Oh, non sarà davvero alcun fastidio anche per me,” disse Nonna Ogg.

“Non vuoi andare a stancarti alla tua età,” disse Nonnina Weatherwax.

Si guardarono di traverso a vicenda.

“Non vedo quale sia il problema,” disse Comare Brevis. “Potreste andarci insieme invece che litigarci sopra.”

“Sono un po' impegnata domani,” disse Nonnina Weatherwax. “Che ne dici di dopo pranzo?”

“Bene,” disse Nonna Ogg. “Ci vediamo al suo cottage. Proprio dopo pranzo.”

“Ne avevamo uno una volta ma il pezzo che hai svitato è caduto e si è perso,” disse Vecchia Madre Dismass.

***********************

Hurker il bracconiere spalò l'ultimo mucchio di terra nel buco. Sentiva di dover dire qualche parola.

“Beh, tutto fatto, allora” disse.

Lei era stata sicuramente una delle streghe migliori, pensò, mentre ritornava lentamente verso il cottage nella semioscurità prima dell'alba. Alcune delle altre – mentre naturalmente erano meravigliosi esseri umani, aggiunge tra sé precipitosamente, il più eccellente gruppo di donne che potessi mai sperare di evitare – erano giusto un po' prepotenti. La signora Hollow era stata una persona che ascoltava.

Sul tavolo della cucina c'era un lungo pacchetto, una piccola manciata di monete, e una busta.

Aprì la busta, anche se non era indirizzata a lui.

Dentro c'era una busta più piccola, e un biglietto.

Il biglietto diceva: Ti sto guardando, Albert Hurker. Consegna il paccetto e la buzta e se osi dare un'occhiata dentro qualcosa di teribile ti succederà. Come Buona Fata Matrina profesionale non posso maledire nessuno ma Predico che probilmente coinvolgerà essere morzo da un lupo arabbiato e la tua gamba diventerà verde e gocciolante e cadrà, non ciedermi come lo so comuncue non puoi perché, sono morta. Tante buone cose, Desiderata.

Prese il pacchetto con gli occhi chiusi.
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Mi accorsi di non essere morto quando mi resi conto di riflettere sui motivi che portarono alla mia morte...
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