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THUD!

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2007 16:36
02/03/2007 23:49
 
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D'accordo con Lewton, apro questo nuovo topic in cui posterò degli "assaggi" scelti, aspettando tempi migliori per una traduzione più completa. Comunque per iniziare bene, questo è proprio l'inizio del romanzo [SM=g27989]

La prima cosa che Tak fece, Egli scrisse se stesso.
La seconda cosa che Tak fece, Egli scrisse le Leggi.
La terza cosa che Tak fece, Egli scrisse il Mondo.
La quarta cosa che Tak fece, Egli scrisse una caverna.
La quinta cosa che Tak fece, Egli scrisse un geode, un uovo di pietra.
E nella luce crepuscolare dell’ingresso della caverna, il geode si schiuse e così nacquero i Fratelli.
Il primo Fratello andò verso la luce e si trovò sotto il cielo aperto. Così divenne troppo alto. Era il primo Uomo. Non trovò Legge alcuna e fu illuminato(1).
Il secondo Fratello andò verso l’oscurità e si trovò sotto un soffitto di roccia. Così acquisì l’altezza corretta. Era il primo Nano. Trovò le leggi che Tak aveva scritto e fu oscurato (2).
Ma parte dello spirito vivificante di Tak rimase intrappolato nei pezzi dell’uovo di pietra ed essi divennero il primo troll, che vaga per il mondo imprevisto e indesiderato, senza anima o scopo, senza imparare e senza capire. Timoroso della luce e dell’oscurità si trascina in eterno nel crepuscolo, senza sapere nulla, senza imparare nulla, senza creare nulla, essendo nulla.

Da “Gd Tak ‘Gar” (Le cose che Tak scrisse), tradotto dal Prof. W. W. W. Wildblood, Editrice Università Invisibile, 8 A-M$(3). Nella versione originale, l’ultimo paragrafo del testo sopra citato sembra esser stato aggiunto da mano assai posteriore rispetto alle prime linee di testo.

Lui che montagna schiacciare lui no
Lui che sole lui fermare lui no
Lui che martello lui rompere lui no
Lui che fuoco lui temere lui no
Lui che sollevare lui testa sopra lui cuore
Lui diamante

Traduzione di pittogrammi dei troll trovate incise su una lastra di basalto nel livello più profondo della miniera di melassa di Ankh-Morpork, grosso modo stimati vecchi di 500.000 anni.


Thud!…
Il suono prodotto dalla pesante mazza quando colpì la testa. Il corpo oscillò e cadde all’indietro.
E così era fatta, senza far rumore, senza essere visti: la fine perfetta, una soluzione perfetta, una storia perfetta.
Ma, come dicono i nani, dove ci sono problemi, ci troverai sempre un troll.
Il troll aveva visto.

Iniziò come una giornata perfetta. Sarebbe presto diventata imperfetta, lo sapeva, ma per quei primi minuti si poteva fingere che non l’avrebbe fatto.
Sam Vimes si stava radendo. Era il suo quotidiano atto di sfida, la conferma che lui era… be’, il solito, semplice Sam Vimes.
Bisognava ammettere che si radeva in un palazzo e che mentre lo faceva il suo maggiordomo gli leggeva estratti dal Times (4), ma quelli erano solo… dettagli. Era ancora Sam Vimes a guardarlo di rimando dallo specchio. Il giorno in cui a guardarlo fosse stato il Duca di Ank (5)sarebbe stato un gran brutto giorno. “Duca” era solo la descrizione di un lavoro, tutto qui.
- La maggior parte delle notizie riguardano l’attuale…. situazione nanica, signore - disse Willikins mentre Vimes scendeva a patti con la rischiosa zona sotto il naso. Usava ancora il vecchio rasoio taglia-gola di suo nonno. Un’altra àncora con la realtà. Inoltre, l’acciaio era migliore di quello che potevi trovare oggigiorno. Sybil, che dimostrava uno strano entusiasmo verso i gadget moderni, continuava a suggerirgli di comprarsi uno di quei rasoi nuovi, con un piccolo demonietto magico attrezzato con forbici proprie e che radeva davvero molto rapidamente, ma Vimes aveva opposto ferma resistenza. Se qualcuno doveva proprio usare una lama vicino alla sua faccia, quel qualcuno sarebbe stato solo ed esclusivamente lui stesso.
- La valle di Koom, la valle di Koom. - borbottò al proprio riflesso. - Niente di nuovo?
- Apparentemente no, signore.

(1 e 2) come spiegato in altre parti del romanzo, i veri nani considerano la vita sotto il sole un'atto blasmefo, che rende ciechi, mentre solo chi vive sottoterra apre veramente gli occhi.
(3)8 dollari di Ankh-Morpork.
(4)l'Ank-Morpork Times, naturalmente
(5)Vimes stesso...cose che capitano quando sposi una duchessa...(questo è assolutamente necessario rivelarlo, anche se fa parte di altri romanzi)

[Modificato da Angelo Acrobata 02/03/2007 23.54]

08/03/2007 19:51
 
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- Apparentemente no, signore. – disse Willikins, tornando alla prima pagina. – C’è un articolo inerente al discorso del Grag (1) Hamcrusher. L’articolo riporta che dopo ci sono stati dei disordini. Diversi nani e troll sono rimasti feriti. I capi della comunità hanno fatto appelli alla calma. –
Vimes scrollò via un po’ di schiuma dal rasoio. –Ah! Ci scommetto che l’hanno fatto. Dimmi, Willikins, quand’eri un ragazzino facevi spesso a botte? Eri in una banda o qualcosa del genere? -
- Avevo il privilegio di far parte dei Ragazzi Duri di Shamlegger Street, signore. – disse il maggiordomo.
- Davvero?- disse Vimes, sinceramente impressionato. – Erano veramente degli ossi duri, se non ricordo male. -
- Grazie, signore. – rispose Willikins, amabilmente. – Sono orgoglioso di poter dire che ho sempre dato più di quanto abbia ricevuto se avevamo bisogno di discutere a riguardo della contesa area di torba con i giovanotti di Rope Street. I ganci di Stevedore erano la loro arma preferita, se ben ricordo. -
- E la vostra?… – chiese Vimes, che non vedeva l’ora di saperne di più.
- Monetine affilate cucite alla tesa del cappello, signore. Un aiuto sempre a portata di mano in tempi difficili. -
- Per gli dei, uomo!Avresti potuto cavare un occhio a qualcuno con una cosa del genere.- - Si, signore, con un minimo di attenzione. – rispose Willinkins, mentre ripiegava meticolosamente un asciugamano.
E ora sei qui, nei tuoi pantaloni a righe sottilissime e la tua giacca da maggiordomo, luccicante come una sdolcinatezza e grasso come il burro, pensò Vimes, aggiustando il taglio sotto le orecchie. E io sono un Duca. Come gira il mondo.
- E hai mai sentito qualcuno dire “Tiriamo su dei disordini”? – disse.
- Mai, signore. – rispose Willikins, tirando su di nuovo il giornale.
- Nemmeno io. Succede soltanto nei giornali. -
Vimes diede un’occhiata al bendaggio sul suo braccio. Era stato un bel po’ di disordine, anche così.
- Menzionano il fatto che ero presente in carica? – chiese.
- No, signore. Ma dicono che le fazioni rivali fuori in strada sono state tenute separate dai valorosi sforzi della Guardia, signore. -
- Hanno davvero usato la parola “valorosi”? - chiese Vimes.
- Si, signore, l’hanno usata. -
- Bene, bene. – concesse Vimes, brusco. – Riportano il fatto che due ufficiali sono stati portati all’ospedale gratuito, uno dei due ferito malamente? -
- Inesplicabilmente no, signore. – rispose il maggiordomo.
- Huh. Tipico. Oh be’… va’ avanti. -
Willikins diede un colpo di tosse da maggiordomo. - Potrebbe voler abbassare il rasoio per il prossimo pezzo, signore. Sono finito nei guai con sua signoria (2) riguardo il piccolo taglio della scorsa settimana. -
Vimes guardò la sua immagine allo specchio sospirare e abbassò il rasoio. – Molto bene, Willikins, dimmi il peggio. -
Dietro di lui la carta del giornale frusciò in maniera professionale. – Il titolo d’apertura di pagina tre è: “Ufficiale vampiro per la Guardia?”, signore. - disse il maggiordomo, facendo un cauto passo indietro.
- Dannazione! Chi gliel’ha detto?! -
- Non saprei proprio risponderle, signore. Dice che lei non è a favore dei vampire all’interno della Guardia ma che farà un colloquio a una recluta oggi. Dice che su questo argomento è in corso un’animata controversia. -
- Va’ a pagina otto, per favore. – disse Vimes. Dietro di lui il giornale frusciò di nuovo.
- Be’? – disse – E’ lì che di solito mettono la loro vignetta politica, non è vero?-
- Ha messo giù il rasoio, vero, signore? – chiese Willikins.
- Si! -
- Forse sarebbe raccomandabile anche che lei si allontanasse anche dal lavandino, signore… -
- Ce n’è una su di me, non è vero?… - disse Vimes, cupamente.
- In effetti si, signore. Ritrae un piccolo vampiro nervoso e, se posso permettermi, un’immagine di lei più grande del normale mentre si porge oltre la scrivania, con in mano un paletto di legno. La didascalia dice: “Sei bravo a picchettare?!”, signore, un umoristico gioco di parole che si riferisce da una parte alla procedura standard di polizia di… -
- Si, penso di arrivarci da solo. – disse Vimes con tono stanco. – Qualche speranza che tu possa fare una scappata laggiù e comprare l’originale (3) prima che lo faccia Sybil? Ogni volta che fanno una vignetta su di me, ci mette le mani sopra e la appende in biblioteca! -
- Il signor… ehm… Fizz le ha fatto un ritratto davvero fedele, signore – ammise il maggiordomo. – e mi dispiace dire che sua signoria mia ha già dato istruzioni di andare agli uffici del Times per conto suo. –
Vimes gemette.
- Inoltre, signore – continuò Willikins – sua signoria desidera che le ricordi che lei e il giovane Sam (4) la incontreranno allo studio di Sir Joshua alle undici in punto, signore. Ne deduco che il dipinto sia ad un punto importante. -
- Ma io… -
- E’ stata molto specifica, signore. Ha detto che se il comandante della polizia non può prendersi del tempo libero, chi può? -

1)Grag è una parola nanica ed equivale a capo della comunità, saggio detentore della Tradizione e sacerdote tutto insieme.
2)Lady Sybil
3)La matrice dell'incisione originale che poi è stata stampata nel giornale
4)Sam Junior. Al più presto aggiungerò quello che considero il pezzo più commovente del libro, che mostra lati di Vimes quasi insospettabili...

[Modificato da Angelo Acrobata 08/03/2007 19.57]

09/03/2007 19:33
 
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Ecco un altro assaggino, come il Patrizio è riuscito ad incastrare Vimes per far arruolare un vampiro nella Guardia

- Ah, Vimes - disse sua grazia (il Patrizio NdT) mentre Vimes entrava. - Gentile da parte sua venire.
Che bella giornata, non è vero?-
Almeno finora, pensò Vimes, notando la presenza delle altre due persone nella stanza.
- Mi voleva, signore?- disse, volgendosi di nuovo verso Vetinari. - C’è una marcia della Lega Contro la Diffamazione Silicea in Water Street e il traffico m’è rimasto bloccato su fino a Least Gate… -
- Sono sicuro che può aspettare, comandante. –
- Si signore, è proprio questo il problema. E’ quello che sta facendo. -
Vetinari agitò languidamente una mano. – Ma carri pieni che congestionano le vie, Vimes, sono un segno del progresso. – dichiarò.
- Solo in senso figurato, signore. - disse Vimes.
- Bene, comunque sono sicuro che i suoi uomini possono occuparsene. - disse Vetinari, indicando con un movimento del capo una sedia vuota. - Ne ha così tanti ora, una tale spesa. Si sieda, comandante. Conosce il signor John Smith? -
L’altro uomo al tavolo tirò fuori dalla bocca la pipa e rivolse a Vimes un sorriso da amicizia maniacale.
- Non credo di aver mai avuto il piacere. – disse, tendendo la mano. [qui ho un problema di traduzione: il tizio ha un difetto di pronuncia (sul quale TP fa anche una battuta spiritosa), ovvero arrota la w (e non la r), sia qui che in seguito. Sinceramente non so con che lettera del nostro alfabeto poter sostituire la w, si accettano suggerimenti via mp] Sembrava impossibile arrotare la doppia v, ma a quanto pare John Smith ci riusciva. Stringere la mano a un vampiro? Maledettamente improbabile, pensò Vimes, anche se si trattava di uno che indossava un pullover mal lavorato a maglia. Fece il saluto, invece.
- Felice di conoscerla, signore, - disse, secco, stando sull’attenti. Era davvero un capo orrendo, quel pullover. Aveva un nauseabondo motivo ornamentale a zig-zag, in molti, strani, tristi colori. Sembrava qualcosa di fatto a maglia come regalo da parte di una zia daltonica, il genere di cosa che non hai il coraggio di gettar via nel caso che chi raccoglie l’immondizia rida di te e ribalti a calci i tuoi bidoni.
- Vimes, il signor Smith è….- iniziò Vetinari.
- Presidente della Missione di Ankh-Morpork della Lega dell’Astinenza di Uberwald, - disse Vimes. – e credo che la signora vicino a lui sia la signora Doreen Winkings, tesoriera della missione. Tutto ciò è a proposito dell’avere un vampiro nella Guardia, non è vero, signore? Di nuovo. -
- Si, Vimes, lo è. – disse Vetinari. – E si, di nuovo. Potremmo per favore sederci? Vimes?-
Non c’era via di fuga, Vimes lo sapeva bene, mentre si sedeva, irritato, su una sedia. E questa volta avrebbe perso. Vetinari l’aveva messo all’angolo.
Vimes conosceva tutte le considerazioni a favore dell’avere specie diverse all’interno della Guardia. Erano buone considerazioni. Alcune delle considerazioni contro l’avere specie diverse erano cattive. C’erano trolls nella Guardia, era pieno di nani, una licantropa, tre golem, un Igor e, non utimo, il caporale Nobbs*, così perché non avere anche un vampiro? E la Lega dell’Astinenza era un fatto. I vampiri che portavano al braccio la Fascia Nera della Lega (“Nemmeno una goccia!”) era un altro fatto indiscutibile. Bisognava ammettere che i vampiri che avevano rinunciato al sangue potevano essere un po’ strani, ma erano intelligenti e in gamba e un tale potenziale vantaggio per la società.
E la Guardia era il più visibile strumento del governo in città. Perché non dare il buon esempio?

* Nobby rappresentava una piccola macchia, Vimes doveva ammetterlo. Nobby era umano, esattamente come molti altri ufficiali. C’era però il fatto che era l’unico a doversi portar dietro un certificato per provarlo.

Perché, rispondeva l’anima percossa ma ancora funzionante di Vimes, tu odi i dannatissimi vampiri. Non serviva perdersi in inutili riflessioni, non serviva sviscerare il problema, non servivano parole melliflue riguardo al fatto che “la gente non lo tollererebbe” o “non sono i tempi giusti”. Tu odi i dannatissimi vampiri ed è la tua dannatissima Guardia.
Gli altri tre lo stavano fissando.
- Sig-nor Vimes – disse la signora Winkings – no posiamo fare a meno di notare ke lei non ha ankora arrvuolato nesuno tei nostri mempri nella Gvardia…-
Perché non dici “Guardia”? pensò Vimes. So che ci riesci. Lascia che le ventun lettere dell’alfabeto entrino nella tua vita. Chiedine alcune al signor Smith, ne ha più che a sufficienza. Comunque, ho una nuova argomentazione. E’ una cosa che riguarda l’essenza di essere un piedipiatti.
-Signora Winkings – disse a voce alta – nessun vampiro ha fatto domanda per arruolarsi nella Guardia. Semplicemente non sono adatti alla vita da poliziotto. Ed è Comandante Vimes, grazie.-
I piccoli occhi della signore Winkings mandarono un bagliore di giustificata malizia.
- Oh, lei sta dizendo ke sono…stupidi?- disse.
- No, signora Winkings, sto dicendo che sono intelligenti. Ed è proprio questo il problema. Perché una persona intelligente vorrebbe rischiare di essere presa a calci in c.. sulla testa ogni giorno per una paga di 38 dollari al mese più indennità? I vampiri hanno classe, un’educazione, un “von” nel nome. Ci sono centinaia di cose migliori per loro che pattugliare le strade come poliziotti. Cosa volete che faccia, che li forzi ad arruolarsi nelle forze armate?-
- Gli verrebbero dati i gradi da ufficiale? – chiese John Smith. La sua faccia era coperta di sudore e il suo sorriso permanente era da maniaco. Si diceva che il Giuramento fosse per lui particolarmente duro.
- No. Tutti iniziano dalla strada. – disse Vimes. Non era del tutto vero, ma la domanda l’aveva offeso. – E anche nella Guardia Notturna. Un buon addestramento. Il migliore che ci sia. Una settimana di notti piovose con la nebbia che sale e l’acqua che ti gocciola giù per il collo e strani rumori nelle ombre… è così che scopriamo se abbiamo per la mani un vero poliziotto…. -
Lo seppe nel momento stesso in cui ne parlava. C’era arrivato dritto dritto. Dovevano aver trovato un candidato!
- Pene, ke pella notizia! – disse la signora Winkings, appoggiandosi allo schienale.
Vimes avrebbe voluto scuoterla e gridarle in faccia: non sei un vampiro, Doreen! Si, ne hai spostato uno, ma lo è diventato in un momento in cui è oltre l’umana immaginazione che possa mai desiderare morderti! Tutte le vere Fasce Nere cercano di comportarsi in maniera normale e discreta! Niente lunghi mantelli, niente succhiare sangue e assolutamente niente strappare via da giovani donne le loro camicie da notte! Tutti sanno che John assolutamente-non-un-vampiro Smith era il Conte Vargo St Gruet von Vilinus! E ora fuma la pipa e indossa quegli orribili maglioni e colleziona banane e costruisce modellini di organi umani con i fiammiferi perché pensa che avere un hobby ti renda più umano! Ma tu, Doreen? Sei nata in Cockbill Street! Tua mamma era una lavandaia! Nessuno ti strapperebbe mai la camicia da notte di dosso, non senza una gru! Ma sei così… dentro questa cosa, giusto? E’ un dannato hobby! Tenti di sembrare più vampiro dei vampiri stessi! E, tanto per dire, quei canini appuntiti falsi ballano quando parli!
- Vimes?-
- Mmmh?- Vimes si rese conto che gli altri avevano detto qualcosa.
- Il signor Smith ha una buona notizia – disse Vetinari.
- Davvero buona, si. – disse John Smith, sorridendo radiosamente e maniacalmente. – Abbiamo una recluta per lei, comandante. Un vampiro che vuol far parte della Guardia! -
- E, naturalmente, la notte no rapresenterà vun problema. – disse Doreen, trionfante. – Noi ziamo la notte!
- State cercando di dirmi che devo…- iniziò Vimes.
Vetinari lo interruppe velocemente. – Oh no, comandante. Rispettiamo pienamente la sua autonomia come capo della Guardia. Chiaramente, lei deve assumere solo chi ritiene adeguato. Tutto quello che chiedo è che lei sottoponga il candidato a un colloquio, per amor di imparzialità. –
Si, certo, pensò Vimes. E i rapporti politici con Uberwald diventerebbero un po’ più facili, vero, se tu potessi dire di avere un Fascia Nera nella Guardia. E se scartassi questo tizio, dovrei spiegare perché. E “semplicemente a me non piacciono i vampiri, ok?” probabilmente non andrebbe bene.
- Naturalmente – disse- mandatelo da me. -
- In effetti si tratta di una lei- disse Lord Vetinari. Diede un’occhiata ai suoi incartamenti. – Salacia Deloresista Amanita Trigestatra Zeldana Malifee….- si fermò, girò diverse pagine e disse – penso che possiamo saltare alcuni di questi nomi, ma finiscono in “Von Humpeding”. Ha cinquantun anni, ma – aggiunse rapidamente, prima che Vimes afferrasse l’ultima rivelazione – non è assolutamente vecchia per essere un vampiro. Oh, e preferisce essere chiamata semplicemente Sally.-

[Modificato da Angelo Acrobata 09/03/2007 19.37]

09/03/2007 19:35
 
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...E ogni promessa è debito, ecco Vimes come non l'avete mai visto prima!

Il Giovane Sam si tirò su in piedi contro le sbarrette della culla e disse: -Pa!-. Il mondo divenne soffice.
Vimes diede una carezza ai capelli di suo figlio. Era buffo, davvero. Passava l’intera giornata a urlare e gridare e discutere e ruggire… ma qui, in questo momento quieto che odorava (grazie a Purity (la bambinaia NdT)) di sapone, non sapeva mai cosa dire. Si ritrovava con la lingua legata alla presenza del suo bambino di quattordici mesi. Tutte le cose che pensava di dire, come “Chi è il bambino di papino?!” suonavano orribilmente false, come se le avesse prese da un libro. Non c’era niente da dire e nemmeno, in questa dolce stanza color pastello, niente che bisognasse dire.
13/03/2007 16:36
 
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[Scusate l'involontaria interruzione, ma purtroppo per alcuni giorni non avrò il mio fidato pc e quindi vi devo far aspettare. In compenso sto traducendo alcuni dei racconti brevi]
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